E’ dal lontano 2000 che la statunitense Icm Registry presenta domanda presso l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) per l’approvazione dei prefissi ".xxx", appositamente dedicati ai contenuti a luci rosse, nei nomi di dominio.
La domanda però era stata respinta più volte, ora sembra invece che l’Icann si stia dimostrando possibilista nei confronti di una futura approvazione; la strada per l’Icm Registry potrebbe essere comunque ancora lunga, ad osteggiare i ".xxx" vi sarebbero motivazioni non soltanto di carattere tecnico.
L’estensione per i domini hardcore non risulterebbe infatti gradita a numerosi governi, infatti, la sua approvazione sarebbe considerata da molti come un vero e proprio via libera per la creazione di nuovi siti Web a carattere pornografico.
Ad oggi l’industria pornografica sviluppa un giro d’affari pari a 5 miliardi di dollari l’anno mentre il 12% sul totale dei siti Web presenta contenuti hardcore, si calcola che la sola vendita dei domini ".xxx" potrebbe generare introiti per 30 milioni di dollari l’anno.