back to top

L’algoritmo di Facebook "promuove" le bufale?

Recentemente gli sviluppatori del Sito in Blue hanno operato un aggiornamento all’algoritmo che regola la visualizzazione dei trending topics, in pratica gli argomenti di maggior interesse per gli utenti, tale intervento sarebbe stato operato per eliminare la supervisione "umana" in favore di un’impostazione totalmente basata sull’Intelligenza Artificiale.

Fin qui tutto bene, ormai le soluzioni basate sul Machine Learning sono ampiamente utilizzate e presentano un altro grado di affidabilità, del resto il compito di tale algoritmo è semplicemente quello di sondare i comportamenti degli utenti in modo da capire quali componenti del news feed potrebbero stimolare ulteriore partecipazione e condivisione.

Sembrerebbe però che tale tecnologia presenti qualche difetto per quanto riguarda il controllo sui contenuti postati, attività che almeno apparentemente sarebbe stata svolta in modo migliore dai supervisori "in carne e ossa" prima incaricati e oggi licenziati in favore di un approccio più orientato al machine trusting.

Quasi immediatamente dopo l’aggiornamento sarebbe infatti circolata su Facebook la notizia che Megyn Kellyl, presentatrice dell’emittente Fox News, fosse stata licenziata in quanto dimostratasi troppo favorevole alle politiche dei democratici statunitensi nonché accesa sostenitrice della candidatura di Hillary Clinton alle elezioni presidenziali.

Curiosamente tale "bufala", dovuta molto probabilmente alla pubblicazione di articoli ripresi da fonti inaffidabili, sarebbe stata rimossa dai trending topics grazie ad un intervento umano. L’algoritmo continuerà però ad essere controllato soltanto da un software, quindi non è escluso che presto esso possa autorizzare la diffusione di altri contenuti non veritieri.

Pubblicitร 
Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Leggi anche...

Meta: nuove accuse contro il Pay or consent

Secondo il CPC (Consumer Protection Cooperation) il modello Pay...

Meta: il Pay or consent viola il DMA?

Alcuni mesi fa Meta ha introdotto il cosiddetto modello...

Facebook: AI e video per attirare l’utenza più giovane

Facebook può contare su una userbase composta da oltre...

UE: Facebook e Instagram creano dipendenza nei bambini?

I social network Facebook ed Instagram, entrambi proprietà di...

Facebook: un player video come quello di TikTok

Se c'è una cosa che Mark Zuckerberg e soci...

Meta abbassa il prezzo degli abbonamenti?

Nelle scorse ore si è svolto un workshop dedicato...
Pubblicitร