Jeff Bezos, CEO del colosso del commercio elettronico Amazon, ha personalmente condotto una riuscita missione per il recupero dei motori dell’Apollo 11, la navicella spaziale utilizzata nel 1969 per il primo sbarco sulla Luna da parte dell’uomo.
Nonostante la spedizione dell’Apollo 11 si sia svolta senza particolari ostacoli, i 5 motori F1 utilizzati erano finiti in fondo all’Oceano Atlantico a causa di una spinta programmata del razzo Saturn V; finita la fase di decollo essi non erano infatti più necessari per l’uscita dall’atmosfera.
Finanziando completamente di tasca propria l’impresa, Bezos si è circondato di esperti dei fondali sottomarini e, dopo un’accurata ricerca effettuata tramite sonar, è riuscito ad individuare i componenti e a farli recuperare il 20 marzo del 2013; 44 anni dopo la loro espulsione.
A rendere particolarmente ardua la missione sarebbe stata la profondità d’inabissamento dei motori, ben oltre i 4 Km; ora però questi preziosi reperti sono stati riportati sulla terraferma, a breve dovrebbero subire un restauro per impedire il prosieguo dell’attuale processo di corrosione in atto.
