Un report presentato nei giorni scorsi al Netcomm Forum Live confermerebbe che in Italia la tendenza ad un utilizzo piรน diffuso dellโe-commerce per gli acquisti verificatasi nel corso del lockdown si sarebbe conservata anche nel periodo successivo, quando le limitazioni alla mobilitร personale dovute alla pandemia di Coronavirus (Sars-Cov-2) sono state allentate.
A riprova di quanto affermato in precedenza vi sarebbero i dati relativi allo scorso giugno, quando nel nostro Paese sarebbe stata registrata unโulteriore crescita del 79% e la percentuale di gradimento per le cosiddette consegne contactless sarebbe salita fino al 93%. Abitudini in molti casi nate in emergenza sarebbero diventate quindi strutturali.
Nel corso dellโultimo anno la domanda di commercio elettronica nella Penisola sarebbe aumentata di circa una decina di volte, contestualmente il volume delle transazioni avrebbe mostrato una crescita di ben 14.5 punti percentuali di cui poco meno della metร soltanto nei mesi di lockdown. Un incremento improvviso che non avrebbe mancato di creare qualche difficoltร .
In quasi un quarto dei casi infatti sarebbero state registrate problematiche relative alla logistica. A tal proposito basterebbe citare i molti episodi relativi alla scarsa disponibilitร di alcuni prodotti (citata dal 26% del campione) e allโimpossibilitร di recapitare quanto ordinato dai consumatori (18%) che perรฒ hanno caratterizzato soprattutto la fase iniziale del lockdown.
Lโe aziende italiane devono crescere ancora ed investire nel commercio elettronico
Ancora limitata la partecipazione dei piccoli esercenti allโe-commerce italiano, per questi ultimi infatti creare una propria piattaforme di shopping online determinerebbe costi di gestione troppo elevati (32%), unโeccessiva complessitร della logistica (28%) e la ricerca di competenze che attualmente sembrerebbero essere difficilmente reperibili (28%).