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iPhone: incoerenze nella crociata anti-porno

La Casa di Cupertino ha recentemente dato vita ad una campagna di rimozione delle applicazioni per iPhone e altri dispositivi Apple che mettono a disposizione contenuti pornografici o, semplicemente, immagini legate al sesso e quindi ritenute inadatte a minori e famiglie.

Philip W. Schiller, primo responsabile del marketing della Apple, ha recentemente giustificato l’azione "moralizzatrice" testimoniando le segnalazioni di alcune associazioni femminili e famiglie che avevano definite degradanti le immagini proposte da alcune applicazioni.

Sembrerebbe però che non tutte le Apps "a luci rosse" presenti nell’App store siano state trattate nello stesso modo; nel negozio virtuale continuano a permanere applicazioni create da PlayBoy o da Sports Illustrated, mentre altri programmi di editori minori sono stati rimossi.

Secondo Shiller non ci sarebbe alcuna protezione nei confronti dei grandi editori, essi infatti metterebbero a disposizione contenuti già noti da tempo e fruibili attraverso altri canali; la vecchia pornografia è meno offensiva della nuova?

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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