Il ricercatore di sicurezza Tommy Mysk ha recentemente confermato quanto osservato alcuni mesi fa dal collega Michael Horowitz. In pratica sul sistema operativo mobile iOS, realizzato da Apple, sarebbe praticamente impossibile utilizzare un’applicazione VPN (Virtual Private Network) perché incompatibile con alcune impostazioni della casa madre.
Lo studio sarebbe stato effettuato utilizzando il network di ProtonVPN, che ha base in Svizzera e prevede anche un piano completamente gratuito, e il software Wireshark per il packet sniffing e l’analisi dei protocolli di rete. In questo modo Mysk ha potuto verificare l’inefficacia del tunnelling per diverse applicazioni di default presenti in iOS.
Il tunnelling è in sostanza un protocollo di comunicazione che consente di erogare o di offrire un servizio non supportato o semplicemente non fornito dalla rete che si sta utilizzando al momento corrente. Proprio per questo motivo le VPN consentono per esempio di accedere a determinate piattaforme in Paesi dove queste ultime sono state oscurate.
Il problema di iOS risiederebbe nel fatto che applicazioni come Mappe, Clips, Salute, Wallet, Files, Impostazioni e Apple Store bypasserebbero di fatto il tunnelling comunicando direttamente con i server dell’azienda californiana. In parole povere, anche installando una VPN essa non sarebbe in grado di instradare i dati nel proprio "tunnel" di comunicazione.
Dato che l’efficacia delle VPN risiede proprio nella possibilità di redizionare il traffico degli utenti, almeno in teoria il comportamento di iOS potrebbe esporre i dati al pericolo di violazioni da parte di utenti malintenzionati. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che le applicazioni precedentemente citate veicolano spesso informazioni riservate.