Ren Zhengfei, CEO e fondatore di Huawei, ha confermato ufficialmente che l’azienda cinese sta già lavorando sull’implementazione di tecnologie per le connessioni in 6G. Una notizia particolarmente interessante considerando che persino nelle economie più avanzate siamo ancora ben lontani dal disporre di una rete 5G strutturata e diffusa.
Un po’ per rassicurare gli investitori, certamente preoccupati dalla guerra dei dazi tra USA e Cina che sta coinvolgendo in prima persona la compagnia di Shenzhen, e un po’ per chiarire quali siano le attuali strategie del gruppo, Zhengfei ha specificato che il focus di Huawei rimarrà sul 5G, ciò però non impedirà di destinare investimenti importanti anche sulla sua futura evoluzione.
Il dirigente ha poi voluto sottolineare che per lungo tempo l’unica divisione coinvolta negli studi per il 6G sarà quella dedicata a Ricerca e Sviluppo, se tutto dovesse andare come previsto saranno necessari infatti almeno 10 anni prima che la prossima versione dello standard per le reti dati possa essere sfruttata a livello commerciale.
Un periodo così esteso non è giustificabile soltanto dal punto di vista dei limiti tecnici. Il 5G, ad esempio, ha ora motivo di essere introdotto perché il mercato ha bisogno di una soluzione più performante del 4G con cui gestire Big Data, collegare tra loro dispositivi IoT e trasferire velocemente dati in ambito industriale, scientifico e finanziario.
Quali saranno invece i settori emergenti, innovativi e molto probabilmente disruptive che avranno la necessità di connessioni in 6G per affermarsi? Ad oggi non è facile formulare delle previsioni, sarebbe stato però già confermato che dopo il 6G non avremo un 7G, motivo per il quale la prossima release non sarà coinvolta da ulteriori evoluzioni ma soltanto da aggiornamenti.