Il gruppo cinese Huawei avrebbe deciso di investire ben 3 miliardi di dollari, circa 2.75 miliardi di euro, nel nostro Paese. Il progetto è stato annunciato nelle scorse ore da Thomas Miao, CEO dell’azienda per l’Italia, durante una presentazione di quelli che saranno i piani di sviluppo definiti nel biennio compreso tra il 2019 e il 2020.
Nello specifico la multinazionale di Shenzhen avrebbe stabilito di destinare 1.9 miliardi di dollari alle spese per le forniture, 1.2 miliardi alle attività attinenti "marketing e operazioni" e 52 milioni alla ricerca e allo sviluppo. Se tutto dovresse andare come previsto si dovrebbe assistere alla nascita di 3 mila nuovi posti di lavoro nel corso dei prossimi 3 anni.
Per la precisione i nuovi assunti da parte della Huawei dovrebbero essere circa un migliaio, mentre altri 2 mila verrebbero creati dall’indotto generato. La compagnia ha voluto sottolineare come questa iniziativa rappresenti un’occasione per avvicinare ulteriormente il mercato italiano a quello cinese, al di là delle pressioni contrarie che arrivano da Oltreoceano.
A tal proposito Miao avrebbe richiesto una maggiore trasparenza delle regole riguardanti l’implementazione dell’infrastruttura 5G nella Penisola, soprattutto in relazione al cosiddetto Golder Power che accorda potere decisionale sui contratti di fornitura alle Authority nostrane. Esso coinvolge le aziende non UE e per questo motivo la stessa Huawei.
L’azienda è infatti convinta che le infrastrutture debbano essere considerate neutrali, per questo motivo le attuali limitazioni geografiche derivate dal Golden Power non sarebbero giustificabili. A ciò si aggiunga che recentemente il periodo utile per l’espressione del veto governativo sulle attività economiche è passato in Italia da 25 a 165 giorni, rendendo meno stabile il quadro nazionale per gli investitori.