Decisione storica da parte della HP, il colosso americano dell’High Tech avrebbe infatti deciso di smobilitare la sua divisione dedicata alla produzione di Personal Computer, tablet e smartphone (Personal Systems Group).
La scelta di HP sarebbe motivata da previsioni poco rosee circa il futuro del settore dei PC in cui i margini di guadagno appaiono sempre più risicati. I vertici di HP, quindi, si sarebbero determinati a seguire la stessa strada intrapresa a suo tempo (circa 6 anni fa) da un altro gigante dell’alta tecnologia come la IBM, concentrando i propri sforzi sulla produzione di soluzioni destinate al business, con particolare attenzione verso il mondo del cloud computing e del software.
L’operazione di ristrutturazione aziendale di HP dovrebbe passare anche attraverso l’acquisizione di Autonomy Corp., azienda britannica specializzata in soluzioni di ricerca ed elaborazione dati, per la bella cifra di 10 miliardi di dollari.
Ma l’abbandono dei PC e gli investimenti nel settore del software e delle soluzioni cloud non sarebbero le uniche novità in vista per HP, i vertici del gruppo avrebbero, infatti, deciso di chiudere il progetto WebOS ereditato dalla Palm acquistata nel 2010 per 1,2 miliardi di dollari.
Su questo punto i portavoce della HP sarebbero stati particolarmente chiari: continuare ad investire su WebOS avrebbe richiesto uno sforzo economico ingente per almeno altri 5 anni, il tutto senza la sicurezza di riscontri positivi da parte del mercato, ormai decisamente indirizzato verso altri sistemi mobili (Android ed iOS in primis).
Per l momento la reazione del mercato non sembra sia stata particolarmente positiva. Nella seduta odierna, infatti, il titolo Hewlett-Packard ha aperto con un pesante -20% sulla piazza di New York, sollevando non pochi dubbi sulle scelte degli uomini dell’azienda di Palo Alto.