I vertici di Mountain View stanno ricercando una nuova via per porre fine alle numerose diatribe sorte nel corso degli anni con gli editori, in particolare quelli europei; la sua Digital News Initiative starebbe coinvolgendo un numero sempre maggiore di produttori di contenuti, segno che rapporti più "distesi" potrebbero rappresentare un’oppotunità economica per tutti.
Sostanzialmente la DNI consiste in un accordo tra Google e gli editori che vede il primo mettere sul piatto un investimento pari a ben 150 milioni di euro da utilizzare per il finanziamento di progetti legati alla formazione di giornalisti digitali, il tutto in un’ottica finalizzata al miglioramento dei contenuti pubblicati in Rete con reciproci vantaggi per i soggetti coinvolti.
Inizialmente DNI aveva visto la partecipazione di un solo operatore nostrano, "La Stampa", ora però a quest’ultima si sarebbero aggiunti nomi come AdnKronos, ANES (Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata), ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online) e USPI (Unione Stampa Periodica Italiana).
Rilevanti anche le testate giornalistiche della Penisola che avrebbero deciso di stringere la mano tesa dal gruppo capitanato da Larry Page; tra di esse, oltre al già citato quotidiano piemontese, basterebbe segnalare "Il Resto del Carlino", "La Nazione", "Il Giorno", "Il Giornale" e "Lettera43"; probabile la futura adesione di altri gruppi editoriali italiani.
Secondo le voci più critiche, l’iniziativa di Big G potrebbe essere interpretata come una manovra di markenting dettata da meri calcoli di opportunità (le questioni con l’Antitrust europeo sono infatti ancora aperte), ma la DNI rappresenterebbe comunque un primo passo per migliorare i rapporti tra gli operatori di un’industria fondamentale come quella dei contenuti.