La Commissione Europea avrebbe dato vita ad un’indagine nei confronti di Mountain View con l’obbiettivo di capire se l’azienda ha favorito le sue soluzioni dedicate al display advertising violando le normative che tutelano la libera concorrenza. Parliamo di un mercato che soltanto nel Vecchio Continente muove un giro d’affari di circa 20 miliardi di euro.
Nello specifico i commissari starebbero passando al vaglio le attività e le policy di Google riguardanti alcune piattaforme tra cui Google Ads, Display & Video 360 e Google Ad Manager, tutti servizi che la compagnia potrebbe aver imposto agli inserzionisti approfittando della sua posizioni dominante nel settore dell’advertising online.
L’indagine dovrebbe riguardare anche il progetto denominato Privacy Sandbox che, tramite la tecnologia FLoC (Federated Learning of Cohorts), potrebbe creare un’alternativa ai cookie di terze parti per il tracking cross-site. Dato che il supporto per questi ultimi verrà rimosso da Chrome è infatti possibile che si venga a creare un’altra criticità per la competizione nel comparto pubblicitario.
FLoC dovrebbe impedire il tracciamento finalizzato alla profilazione in favore della creazione di gruppi di utenti accomunati dai medesimi interessi, ciò però non escluderà la possibilità che rimangano disponibili alcune modalità di identificazione come per esempio quelle che sfruttano gli ID dei dispositivi utilizzati in fase di navigazione.
E’ molto probabile che nel prossimo futuro gli identificatori avranno un ruolo fondamentale nelle inchieste dei regolatori, a tal proposito la Commissione Europea starebbe già cercando di verificare quale sia il ruolo di parametri come il DoubleClick ID e l’advertising ID dei device Android nella generazione degli annunci personalizzati.
