L’azienda giapponese KDDI, il secondo provider telefonico giapponese, ha realizzato una nuova tecnologia per gli smartphone che consente di spiare non soltanto le comunicazioni degli utilizzatori, ma anche i loro movimenti e addirittura le loro emozioni.
Nel Vecchio Continente una tecnologia del genere sarebbe di sicuro poco gradita, ma nel marziale, iperattivo e severissimo Giappone essa rappresenta semplicemente uno strumento in più grazie al quale il datore di lavoro potrà monitorare i lavoratori e incrementarne la produttività.
In pratica, combinando l’azione del GPS e dell’accellerometro ormai presenti in tutti gli smartphone, questa tecnologia dovrebbe consentire di localizzare in ogni momento l’utilizzatore e di comprenderne comportamenti e stati d’animo, semplicemente registrando i movimenti del dispositivo.
Così sarà possibile capire se un dipendente cammina oppure sale le scale, se è calmo o si innervosisce; tutti i dati utili al datore di lavoro potranno essere inviati in tempo reale ad un apposito server in grado di memorizzarli ed analizzarli.