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Facebook va a lezione di slang

I responsabili di Menlo Park avrebbero recentemente registrato un brevetto per la protezione di una tecnologia dedicata alla creazione di un glossario dedicato allo slang utilizzato sul social network più popolato della Rete. Grazie a tale iniziativa la piattaforma dovrebbe garantirsi maggiori opportunità di attualizzare il linguaggio adottato per comunicare con i propri utenti.

Sostanzialmente questa funzionalità dovrebbe basarsi sull’attività di un algoritmo concepito per il parsing dei messaggi scambiati dagli utenti, la scansione effettuata sarà via via perfezionata in modo da individuare con il tempo i termini "unici" che vengono utilizzati durante gli scambi tra piccoli gruppi di utilizzatori.

Un ulteriore obbiettivo del software alla base del glossario, forse anche il più importante dal punto di vista del networking, dovrebbe essere quello di sfruttare le soluzioni per l’intelligenza artificiale e il machine learning per prevedere quelle che potrebbero essere le parole o le frasi destinate in futuro ad un utilizzo di massa.

Lo slang, cioè una forma di linguaggio non ufficialmente codificata che però diventa idioma riconosciuto a livello popolare tramite l’impiego frequente in ambito informale, è estremamente diffuso, basti pensare che l’Urban Dictionary, vera e propria Bibbia dei neologismi nata nel 1999, presenta attualmente quasi 5 milioni di voci.

Chiaramente per il momento l’unica azione confermata in proposito da Facebook è quella relativa alla concessione del brevetto, non vi sarebbe quindi alcuna certezza che gli sviluppatori del Sito in Blue abbiano realmente intenzione di realizzare e utilizzare questo tipo di tecnologia per analizzare le comunicazioni effettuate dagli iscritti.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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