back to top

Facebook propone la sua carta prepagata

La Facebook Card è in pratica una carta prepagata che un utente del Sito in Blue potrà inviare ad un altro iscritto al social network dopo averla caricata di denaro; si tratta quindi a tutti gli effetti di una Gift Card come quella in uso su alcuni circuiti di credito.

Facebook Card

Per il momento la prepagata di Mark Zuckerberg (che ne sarebbe anche il diretto promotore) e soci non permetterebbe di fare shopping in qualsiasi negozio, ma soltanto in alcuni esercizi selezionati tra i quali vi sarebbero Spehora, Olive Garden, Jamba Juice e Target.

David Ebersman, Chief Financial Officer di Menlo Park al quale sarebbe stata affidata la responsabilità del progetto, avrebbe dichiarato che almeno per il momento la prepagata non sarebbe ancora largamente utilizzata, il gruppo sarebbe comunque soddisfatto dall’averla potuta introdurre sul mercato.

Pur esaltando quella che a sua parere sarebbe l’utilità della Facebook Card, il CFO del Sito in Blue avrebbe comunque scelto di percorrere la strada della cautela, per cui le previsioni aziendali parlerebbe di un utilizzo non particolarmente diffuso almeno per tutto il 2013.

Pubblicità
Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Leggi anche...

Instagram e Facebook rimuovono milioni di filtri di bellezza

A partire dal 14 gennaio 2025 gli utenti di...

Meta rimuove i chatbot AI indesiderati da Instagram e Facebook

Nel settembre 2023 Meta ha introdotto dei chatbot AI...

Instagram permette di testare i Reel prima della condivisione

Meta ha annunciato l'introduzione di una nuova funzionalità per...

Meta: rimuoviamo troppo contenuti leciti

Nick Clegg, responsabile degli Affari Globali di Meta, ha...

Meta: abbonamenti a Facebook e Instagram in sconto

Meta ha reso noto che, a partire da novembre...

Bot AI sui social media. Le piattaforme sono vulnerabili

Un recente studio condotto dall'Università di Notre Dame sui...
Pubblicità