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Facebook e le policy per la moderazione dei contenuti

I giornalisti del Guardian sarebbero riusciti a prendere possesso di un documento nel quale vengono elencate le policy seguite dal social network più grande della Rete per moderare i contenuti postati sul News Feed. Si tratta in sostanza delle regole osservate dal team che si occupa di gestire le segnalazioni inviate dagli utenti.

Alcuni punti riguardano il linguaggio utilizzato su Facebook, vi sono infatti dei termini che, seppur volgari, sono comunque tollerati e non causano la cancellazione del contenuto interessato, dovrebbero essere invece censurate tutte quelle espressioni palesemente ricollegabili alla volontà di incitare all’odio e alla violenza o di operare quest’ultima a danno di altri.

Sono vietate le minacce nei confronti di capi di stato e personaggi pubblici (identificati da un numero di follower superiore a 100 mila), così come non verrebbero tollerati contenuti ricollegabili al revenge porn e persino contributi favorevali al cannibalismo. Sono vietati i nudi, anche se artistici, ma non i filmati in cui vengono ripresi aborti se non contenenti nudità.

Più particolare il trattamento riservato ai video e alle immagini che ritraggono degli episodi di violenza o in generale dei reati, in questo caso infatti i responsabili del Sito in Blue avrebbero tenuto conto della possibilità che tali contenuti, se non censurati, diventino utili e vengano utilizzati per l’identificazione del responsabili.

Al di là delle regole, rimane il problema dei troppi "falsi positivi" generati durante i controlli, spesso contenuti che andrebbero censurati rimangono nel News Feed mentre altri, perfettamente legittimi, subiscono una rimozione. I controllori di Facebook avrebbero infatti soltanto 10 secondi di tempo per elaborare una singola segnalazione.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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