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Facebook: Internet lenta per capire il Digital Divide

I vertici del social network più grande della Rete avrebbero deciso di lanciare il progetto chiamato "2G Tuesday", in pratica esso consisterà nel far provare ai propri dipendenti gli effetti di una connessione Internet particolarmente lenta nelle ore di lavoro per comprendere le implicazioni dei ritardi infrastrutturali a carico delle reti presenti nei paesi in via di sviluppo.

Per tutta la durata dell’iniziativa i collaboratori di Facebook avranno a disposizione un’ora di connessione in 2g (o equivalente in termini di prestazioni) ogni martedì; non si tratterà comunque di un obbligo ma di un semplice invito nei news feed degli utenti coinvolti, chi avrà la necessità di navigare più velocemente avrà la libertà di farlo.

L’obbietivo di Mark Zuckerberg e soci non sarebbe in questo caso soltanto quello di generare maggiore consapevolezza riguardo alle problematiche legate al Digital Divide, ma anche di raccogliere dei feedback utili al miglioramento del progetto Internet.org mirato ad una maggiore diffusione dell’accesso al Web a livello mondiale.

Secondo quanto dichiarato in proposito dai portavoce del Sito in Blue, oggi nei paesi dove sono largamente presenti connessioni 3g e 4g diviene molto difficile credere che una pagina Internet possa necessitare di almeno 2 minuti per un caricamento completo, ma questa estrema lentezza sarebbe ancora una realtà in molte aree geografiche del Pianeta.

Intanto Internet.org, promosso dallo stesso fondatore di Facebook, starebbe proseguendo nella sua opera di rimozione degli ostacoli per l’accesso al Web e sarebbero già 19 le nazioni i cui cittadini sono ora in grado di utilizzare la rete dati grazie a questa iniziativa e all’applicazione Free Basics sviluppata proprio per portare il Web dove non c’è.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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