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Facebook filtra le "bufale" in Germania

Dimostrandosi più preoccupate di altre autorità nazionali a causa della circolazione di fake news sui social netrwork, quelle tedesche hanno recentemente studiato un sistema di sanzioni che andasse a colpire direttamente i gestori di tali piattaforme in caso di mancata rimozione delle "bufale" dallo loro timeline.

Non è quindi un caso che Facebook abbia deciso di sperimentare il proprio filtro per la lotta contro le false notizie proprio a partire dalla Germania; fino ad ora tale strumento era attivo soltanto negli USA dove ancora infuriano le polemiche dovute ai sospetti che Menlo Park abbia involontariamente favorito l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

In questo momento il governo di Berlino è forse il più impegnato al Mondo contro la diffusione di questo fenomeno, a tal proposito basterebbe pensare ad un’inchiesta ancora in atto riguardante la circolazione di una fake news nella quale veniva testimoniato l’incendio mai avvenuto di una chiesa durante i festeggiamenti dello scorso Capodanno.

Il filtro del Sito in Blue non agirà soltanto in modo automatico ma si avvarrà della collaborazione della Correctiv, un’organizzazione tedesca la cui attività è incentrata sul fact checking che effettua analisi avanzate per verificare la veridicità delle notizie diffuse attraverso la carta stampata, Internet e i social media.

Nel caso in cui una notizia dovesse essere identificata come una "bufala", Facebook si occuperà di contrassegnarla come tale in modo da avvertire i propri utilizzatori; l’algoritmo del social network agirà poi in modo da penalizzare tale contenuto rendendolo il meno visibile possibile all’interno della timeline.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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