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Facebook: i commenti contro le fake news non funzionano

Mark Zuckerberg e soci stanno sperimentando da tempo diverse soluzioni che permettano di arginare il problema della diffusione delle fake news pubblicate sul Sito in Blue, alcune di esse sarebbero ancora in piena fase di test, altre non avrebbero permesso di ottenere i risultati attesi e sarebbero state già abbandonate.

Tra queste ultime vi sarebbe stata anche l’implementazione di un algoritmo con il quale evidenziare maggiormente i commenti postati contro le fake news, l’idea era che dando maggiore priorità ad essi sarebbe stato più facile screditare i contenuti fasulli o inneggianti l’odio così come i loro autori, il tutto semplicemente sfruttando l’azione dei membri della community dediti al debunking.

In realtà però i test avrebbero sottolineato come l’algoritmo si basasse su un meccanismo plaesememte discriminatorio. L’uso di parole chiave, come per esempio "fake", sarebbe stato sufficiente per rendere un commento prioritario rispetto agli altri, nello stesso tempo analisi basate sul "fact checking" sarebbero state considerate meno rilvanti.

Paradossalmente tale comportamento avrebbe potuto favorire chi diffonde le fake news su Facebook così come chi le sostiene, una volta capito il meccanismo sarebbe stato estremamente facile utilizzare le keyword più adatte per posizionare il proprio commento in primo piano a discapito di qualsiasi tentativo di smentita, anche se ben argomentato.

Il social network di Menlo Park conta oggi oltre 2 miliardi di utenti ed è praticamente impossibile controllarne le azioni senza il ricorso a sistemi automatizzati, l’Intelligenza Artificiale ad oggi non è però sufficientemente evoluta per individuare in modo preciso i contenuti pubblicati in violazione delle policy.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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