I vertici di Menlo Park avrebbero confermato l’acquisizione di Mapillary, piattaforma per la creazione di mappe basate su fotografie scattate dagli utenti. Un servizio del genere potrebbe sembrare molto simile a quello offerto da Google Street View e in effetti dovrebbe essere proprio questo il motivo per cui Facebook ne avrebbe preso il controllo.
Meno noto dell’alternativa proposto dal gruppo di Mountain View, Mapillary è un progetto nato in Svezia nel 2013 e negli ultimi 7 anni la sua mappatura si è estesa in quasi tutta Europa, gran parte del Nord America e del Sud America, alcune zone dell’Asia tra cui India e Giappone nonché buona parte dell’Australia e del continente africano.
A facilitare il successo di Mapillary è stata anche la scelta di utilizzare delle licenze permissive per i suoi contenuti, le immagini sono infatti vincolate ad una licenza Creative Commons e possono essere utilizzati liberamente in piattaforme fortemente orientate all’Open Source come quelle di Wikimedia e di OpenStreetMap. Anche le tracce GPX sono utilizzabili senza particolari vincoli.
Attualmente l’entità dell’investimento effettuato da Mark Zuckerberg e soci per acquisire la proprietà di questa nuova sussidiaria non sarebbe noto, difficilmente però potrebbe trattarsi di una cifra particolarmente elevata in quanto Mapillary non ha attirato finanziamenti consistenti se non quello del fondo Sequoia che nel 2015 intervenì con 1.5 milioni di dollari.
Come precisato dal CEO di Mapillary Jan Erik Solem, il servizio continuerà a essere disponibile e gli utenti avranno come sempre la possibilità di caricare e utilizzare le immagini, inoltre queste ultime saranno gratuite anche nel caso di utilizzi in ambito commerciale garantendo allle mappe una maggiore diffusione indipendentemente dal progetto in cui verranno incluse.