Il DPCM (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) del 17 marzo 2020 ha incrementato il fondo per la didattica con lo scopo di garantire la continuitร della formazione scolastica anche in questo grave momento caratterizzato dal diffondersi dellโepidemia di Coronavirus (COVID-19). La dotazione prevista nellโarticolo 120 รจ pari a 85 milioni di euro.
Di tale somma 70 milioni di euro verranno utilizzati per mettere a disposizione in comodato dโuso degli studenti meno abbienti (รจ importante sottolineare questa specifica) dispositivi digitali individuali con cui fruire delle piattaforme per lโapprendimento a distanza, nonchรฉ per le spese di connettivitร di rete necessarie al loro impiego.
10 milioni di euro saranno destinati alle istituzioni scolastiche statali per permettere a queste ultime di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per lโapprendimento a distanza, o di potenziare quelli giร in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilitร per le persone con disabilitร . Vi saranno infine 5 milioni di euro per la formazione del personale scolastico.
Se da una parte lโulteriore intervento economico del Governo Conte in favore dellโe-learning appare del tutto giustificato, dallโaltra esso conferma ancora una volta quanto il nostro sistema scolastico nazionale sia in ritardo su questo fronte e come esistano quote importanti della popolazione giovanile italiana che non dispongono degli strumenti di base per lโaccesso alla Rete.
Nelle scorse ore Lucia Azzolina, Ministra dellโIstruzione, ha reso noto che lโanno scolastico 2019/2020 non dovrebbe essere prolungato nonostante lโattuale blocco della frequenza, ci si chiede quindi se la situazione attuale, unita alla mancanza pregressa di strumenti per lโeducazione da remoto, finirร per tradursi in un ritardo nella formazione dei nostri studenti.