Secondo la Relazione 2019 del CNEL (Consiglio Nazionale dellโEconomia e del Lavoro) presentata nelle scorse ore a Parlamento e Governo e dedicata alla qualitร dei servizi offerti dalle PA nostrane, in Italia si registrerebbe un notevole divario tra i livelli di digitalizzazione dellโamministrazione centrale e quelli delle amministrazioni locali.
Ad oggi queste ultime manifesterebbero performance medio-basse e in generale lontane dai risultati medi registrate nellโUnione Europea, in sostanza sarebbero ben lontante dallo sfruttare le opportunitร offerte dalle soluzioni digitali e questo si tradurrebbe in una burocrazia piรน pervasiva e in maggiori difficoltร nellโinterazione con lโutenza.
Per contro istituzioni centralizzate come lโAgenzia delle Entrate, lโAgenzia delle Dogane e lโINPS sarebbero state in grado di sviluppare servizi fruibili digitalmente (come per esempio applicazioni mobile e siti Web ufficiali) di livello medio-alto. Segno che al di lร delle disponibilitร tecniche rimane fondamentale la volontร di innovare le piattaforme.
Le PA del Nord dโItalia sarebbero piรน digitalizzate di quelle del Meridione, quelle dei grandi comuni piรน di quelle dei piccoli centri, ma secondo gli analisti del CNEL gli investimenti non sarebbero sufficienti a creare una situzione piรน omogenea. Servirebbero soprattutto nuove assunzioni di personale dotate delle giuste competenze in tema di Digitale e delle soft skill necessarie.
Un blocco delle assunzioni prolungatosi per anni avrebbe determinato anche un forte invecchiamento della forza lavoro impegnata nella PA della Penisola, fattore che si sarebbe tradotto in una resistenza diffusa alla digitalizzazione. A questo punto diventa sempre piรน necessario un ricambio delle competenze che permetta di colmare il divario tra amministrazione centrale e istituzioni locali.