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Il cyber-crimine fa 44 milioni di prigionieri

I criminali informatici avrebbero ora una nuova arma a disposizione per condurrre le proprie truffe e i propri attachi; esisterebbe infatti un gigantesco database in cui sono memorizzati i dati personali relativi a circa 44 milioni di utenti. 4 milioni di essi sarebbero cittadini inglesi.

Nella base di dati accessibile ai cyber criminali vi sarebbe veramente di tutto si va da dati tutto sommato innocui come indirizzi email e numeri telefonici, fino a numeri di carta di credito, PIN e credenziali per l’accesso all’home banking, dati relativi a schede sanitarie e molto altro.

Il database è stato popolato con i metodi più disparati, in molti casi i dati sono stati recuperati (o meglio trafugati) tramite phishing, ma in buona parte sono anche il frutto di vere e proprie azioni di hacking dirette in particolare all’intercettazione di numeri di carte di credito.

Uno dei punti deboli per la fuoriuscita di dati personali risulta essere la posta elettronica, ma presso i cyber-truffatori vanno ancora "di moda" i keylogger, programmini spyware grazie ai quali intercettare ciò che gli utenti digitano tramite la propria tastiera.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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