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E-commerce: ancora troppi carrelli abbandonati

I dati relativi all’ultima rilevazione dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano descrivono un panorama italiano nel quale l’e-commerce continua a crescere, ma dove i tassi di conversione sono ancora molto bassi: soltanto l’1.6% degli utenti che visitano un sito Web arriverebbe al completamento di un ordine.

Ma quali sono i motivi di questo fenomeno che potremmo sintetizzare nell’"abbandono dei carrelli della spesa"? Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio essi potrebbero essere individuati soprattutto in due fattori: la scarsa usabilità degli store nostrani e la frequente assenza dei prodotti ricercati dagli utilizzatori.

Se risolte, queste problematiche potrebbero incrementare notevolmente le performance generate dagli investimenti pubblicitati, ad oggi infatti i venditori destinerebbero circa il 4% del loro fatturato all’advertising di cui il 77% per promozioni online. A primeggiare sarebbe nello specifico il search advertising in piattaforme come AdWords, con il 50%.

Curiosamente, in un perido dove appare ormai chiaro il sorpasso del mobile sul Desktop, ad attrarre la quota parte di investimenti maggiore sarebbe ancora oggi quest’ultimo con il 59%. La pubblicità su smartphone starebbe comunque registrando una rapida crescita e avrebbe guadagnato due punti percentuali (da 35 a 37) tra il 2017 e il 2018.

Per quanto riguarda gli abbandoni degli e-commerce, essi avverrebbero in gran parte entro i primi secondi dal momento dell’accesso (il 43.9% dei casi), seguirebbero l’impossibilità di reperire un articolo (42.8%) e la fase immediatamente precedente l’acquisto (11.7%). Gli abbandoni sarebbero più frequenti a danno dei siti Web dedicati a turismo ed elettronica di consumo.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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