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Il codice della AI di Meta finisce online (ma è un leak)

Nel corso delle ultimi mesi si è spesso parlato di modelli linguistici generativi, questo grazie al grande clamore suscitato dal lancio di ChatGPT, dall’implementazione di quest’ultimo in Bing Chat e dalle (per ora) promesse di Mountain View su Google Bard. Da parte sua anche Meta non è stata a guardare proponendo la sua alternativa chiamata LLaMA.

Il "Large Language Model Meta AI" funziona il molto simile a GPT (Generative Pre-trained Transformer) che sta alla base dei progetti di OpenAI e Microsoft. Esso è in grado infatti di generare testo in forma colloquiale rispondendo a delle domande, di sostenere delle conversazioni e di produrre dei riassunti a partire dal contenuto di un documento.

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Fin qui tutto bene se non fosse che nelle scorse ore il codice sorgente di LLaMA sarebbe finito su 4Chan, bulletin board basato sulle immagini spesso al centro di condivisioni controverse, da dove lo si protrebbe scaricare tramite Torrent. Alcuni analisti si sono quindi chiesti se tale leak potrebbe rappresentare un’opportunità per gli utenti malevoli.

Per rispondere a questo quesito è necessario ricordare che LLaMA nasce come progetto Open Source ed è stato creato per rendere più "democratiche" le Intelligenze Artificiali. Stando così le cose prima o poi il suo codice sorgente sarebbe stato comunque disponibile per tutti e gli allarmi diffusisi in Rete sembrerebbero, per ora, del tutto immotivati.

Rimane però il fatto che la versione finita su 4Chan sarebbe stata pubblicata senza il consenso e il controllo degli sviluppatori di Meta, non è quindi escluso che essa possa essere utilizzata da subito per finalità non esattamente etiche come per esempio la creazione di campagne di spam e phishing che potrebbero risultare particolarmente efficaci.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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