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Cina: la censura colpisce anche Skype

Il governo di Pechino ha mietuto un’altra vittima eccellente. Dopo Microsoft e Yahoo!, anche Skype, società leader delle comunicazioni VoIP, ha dovuto cedere alle pressioni della censura.
Intimoriti dalla possibilità di essere sbattuti fuori da uno dei mercati (potenzialmente) più ricchi del mondo, anche i vertici di Skype hanno dovuto chinare la testa e dire di sì.
In sostanza la società si è impegnata a filtrare dalle comunicazioni le parole considerate "potenzialmente pericolose" come: "Dalai Lama", "democrazia". ecc.
Tecnicamente parlando, quando un cinese pronuncerà i termini "vietati", il software di Skype riconoscerà il vocabolo proibito e lo coprirà automaticamente con un miagolio digitale o qualcosa del genere… una sorta di "bip" del terzo millennio, sullo stile delle parolacce in TV… quando ancora non si potevano dire.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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