Secondo quanto affermato da due ricercatori informatici russi nel corso della conferenza Black Hat Europe di Amsterdam, alcuni modelli di chiavette per le connessioni mobili attraverso reti 3G e 4G sarebbero particolarmente vulnerabili ai tentativi di intrusioni telematiche.
Ad essere particolarmente sensibili agli attacchi sarebbero soprattutto i dispositivi commercializzati da due aziende asiatiche, nello specifico la Huawei e Zte; molti dei prodotti distribuiti direttamente con il marchio degli operatori telefonici sarebbero in realtà confezionati dalle aziende citate.
Le falle individuate da Nikita Tarakanov e Oleg Kupreev riguarderebbero in particolare i file di sistema delle chiavette, facilmente modificabili, e le librerie per l’installazione sui Pc; ben l’80% dei device testati avrebbero presentato delle criticità anche gravi a livello di sicurezza.
Data la provenienza delle chiavette al centro della denuncia, alcuni avrebbero riproposto l’annoso problema del cyber spionaggio da parte del regime di Pechino che, da tempo, è sospettato di forzare le aziende del proprio Paese a confezionare software che possa essere modificato per l’acquisizione illecita di dati.