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Cercapersone esplosivi: nessun “attacco hacker”

Nella giornata del 17 settembre 2024 migliaia di cercapersone sarebbero esplosi in Libano e Siria causando 9 morti e circa 2.800 feriti. Il bilancio di quello che sarebbe stato un attacco riconducibile ad Israele potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, mentre i target sarebbero stati esponenti di Hezbollah, organizzazione ritenuta ostile perchรฉ vicina alle posizioni di Hamas.

Cosa sono i cercapersone

Molto utilizzati in passato, quando ancora non erano diffusi i telefoni cellulari, i cercapersone sono dei dispositivi che permettono di sapere se si รจ ricevuta una chiamata. Al momento della telefonata l’utente riceve un SMS con il quale viene informato del numero che ha cercato di contattarlo. Privi di funzionalitร  utili al tracciamento, come per esempio la geolocalizzazione, possono garantire maggiore riservatezza rispetto agli smartphone.

Nel caso specifico dell’attacco, i cercapersone coinvolti, in particolare modelli AR924, sarebbero stati quelli della Gold Apollo. Societร  con sede ha Taiwan che avrebbe smentito da subito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. La compagnia avrebbe sottolineato inoltre di non aver prodotto direttamente i dispositivi. I diritti di produzione sarebbero stati infatti ceduti ad un altra realtร  con sede nel Vecchio Continente.

All’interno di questi device sarebbe stata inserita una microcarica esplosiva di 3 grammi prima della vendita.

L’innesco con un SMS

Inizialmente la stampa generalista aveva parlato di un non meglio precisato “attacco hacker” contro i cercapersone esplosi. In altri casi era stata fatta circolare la notizia che la detonazione fosse avvenuta a causa di un surriscaldamento delle batterie al litio. Anch’esso indotto volontariamente.

In realtร  la meccanica dell’attacco sarebbe stata molto piรน semplice. In pratica alle 15:30 locali tutti i dispositivi sarebbero esplosi in seguito alla ricezione di un codice tramite SMS. Un messaggio inviato solo apparentemente da uno dei leader di Hezbollah. Nei video circolati in rete si nota inoltre come i cercapersone abbiano suonato immediatamente prima dell’esplosione.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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