Arm avrebbe revocato la licenza di Qualcomm per l’utilizzo della sua proprietร intellettuale nella progettazione di chip. Intensificando una battaglia legale che potrebbe scuotere profondamente i mercati degli smartphone e dei PC. Arm, azienda con sede nel Regno Unito, avrebbe inviato a Qualcomm un preavviso di 60 giorni per terminare l’accordo di licenza sulle architetture dei processori.
Tale accordo permetteva a Qualcomm di sviluppare i propri chip basati sugli standard di Arm, fondamentali per la maggior parte degli smartphone in commercio.
Niente piรน chip Arm per Qualcomm?
Lo scontro avrebbe sollevato delle preoccupazioni tra gli investitori. Con le azioni di Qualcomm in calo del 3% e quelle di Arm in diminuzione del 6.4% subito dopo l’annuncio. Questo perchรฉ la fine della partnership potrebbe compromettere il business della prima.
Qualcomm produce infatti centinaia di milioni di processori ogni anno che alimentano la maggior parte degli smartphone Android. Se la licenza venisse annullata, la compagnia potrebbe essere costretta ad interrompere la vendita di prodotti che generano entrate rilevanti o affrontare richieste di risarcimento danni.
Il fatturato annuale di Qualcomm si aggira attualmente intorno ai 39 miliardi di dollari. Gran parte dei quali dipenderebbe da questa tecnologia.
Una disputa di vecchia data
La disputa legale in corso sarebbe iniziata nel 2022, quando Arm avrebbe citato Qualcomm in giudizio per violazione di contratto e infrazione del marchio. Al centro del disaccordo vi sarebbe l’acquisizione da parte di Qualcomm di Nuvia. Un altro licenziatario di Arm.
Quest’ultima sosterrebbe che Qualcomm non abbia rinegoziato i termini del contratto dopo l’acquisizione, mentre la controparte affermerebbe che l’accordo esistente copra anche le attivitร di Nuvia.
In sua difesa, Qualcomm avrebbe descritto il preavviso di cancellazione di Arm come un tentativo di fare pressione per ottenere pagamenti di royalty piรน elevate. Arm avrebbe perรฒ dichiarato che tale decisione si sarebbe rivelata necessaria per proteggere un ecosistema costruito in oltre 30 anni.