Le autorità statunitensi avrebbero deciso di bloccare l’acquisizione di ARM da parte di Nvidia, operazione che avrebbe dovuto portare alla creazione di una nuova e gigantesca realtà nel mercato dei chipset in seguito ad un’offerta pari a 40 miliardi di dollari. A parere della FTC (Federal Trade Commission) una fusione di questo genere potrebbe rappresentare un pericolo per la libera concorrenza.
In sostanza il regolatore avrebbe ravvisato il rischio che il passaggio di ARM nelle mani di Nvidia potesse creare una concentrazione di poteri in grado di scoraggiare l’emersione di nuovi protagonisti nel settore dei semiconduttori. Ne sarebbe quindi conseguito un danno per l’evoluzione di un comparto che necessita di continua innovazione.
L’acquisizione di ARM avrebbe potuto peggiorare la situazione relativa allo chip shortage
L’acquisizione avrebbe dovuto sancire il momento culminante di una partnership che le due aziende portano avanti ormai da diversi anni, nella sua decisione l’FTC avrebbe però tenuto conto anche della problematica del chip shortage che in questo momento non potrebbe essere risolta senza il contributo di nuovi soggetti in grado di competere liberamente.
L’Authority USA avrebbe agito anche in seguito ad alcune perplessità espresse da aziende del calibro di Google, Microsoft e Qualcomm nei confronti dell’operazione e delle sue implicazioni, alle prese di posizione di queste ultime si sarebbero poi aggiunte quelle degli antitrust di altri Paesi come quelli della Gran Bretagna e dell’Unione Europea.
E’ poi importante tenere conto del fatto che la decisione di bloccare l’acquisizione sarebbe stata condivisa da tutti i componenti dell’FTC, questo anche perché il passaggio di proprietà avrebbe permesso ad Nvidia di accedere ad alcuni brevetti della ARM che riguardano aspetti in cui le due compagnie, per quanto alleate, sono ancora in concorrenza.