Alcuni analisti hanno espresso dei dubbi sulle effettive potenzialità di diffusione del sistema per i pagamenti Apple Pay, basato su NFC (Near Field Communication), eppure tale piattaforma starebbe cominciando a registrare i primi risultati importanti; le attivazioni ad appena 72 ore dal lancio del servizio sarebbero state più di un milione.
Tale dato riguarderebbe soltanto gli Stati Uniti, di fatto l’unico paese per ora interessato da questa novità, dove il mercato dei pagamenti elettronici è particolarmente liberalizzato; sostanzialemnte Apple Pay sarebbe disponibile soltanto dallo scorso 20 ottobre, motivo per il quale Tim Cook e soci potrebbero presto raccogliere altri milioni di utenti intorno al progetto.
Secondo lo stesso CEO della Casa di Cupertino, i motivi del successo di questo sistema andrebbero ricercati nel suo particolare funzionamento; Apple Pay infatti può essere associato ad una carta di credito e ciò libera l’utente dall’onere di dover far ricorso direttamente a quest’ultima; chiaramente a decretare la riuscita del progetto saranno il numero delle transazioni effettuate.
L’amministratore delegato della Mela Morsciata non sembrerebbe poi particolarmente preoccupato dal fatto che alcuni grandi rivenditori abbiano espresso l’intenzione di non attivare Apple Pay; a suo parere infatti gli esercenti saranno costretti dal mercato stesso ad adeguarsi, mettendo a disposizione ciò che i consumatori richiedono.
Apple Pay non dovrebbe essere esteso ad altri paesi prima del 2015, un test (per forza di cose tutto statunitense) grazie al quale valutare l’effettiva propensione all’utilizzo del mezzo, potrebbe essere l’imminente periodo dello shopping natalizio, quando gli utenti americani fanno largo uso dei sistemi digitali di pagamento.
