Le aziende che un tempo erano le più acerrime avversarie del software libero e aperto sono ormai tornate sui loro passi e sempre più spesso offrono i loro codici sorgenti alle community Open Source. Lo ha fatto Microsoft integrando la shell di Ubuntu in Windows 10 e Apple non ha voluto essere da meno rilasciando i kernel di macOS e iOS su GitHub.
La piattaforma mobile di Cupertino è presente nella nota piattaforma di code hosting soltanto da poche ore, ma la notizia ha fatto rapidamente il giro del Web anche perché per molti versi inaspettata. Lo scopo dell’iniziativa è naturalmente quello di semplificare il lavoro degli sviluppatori di terze parti impegnati nella creazione di App per i device ARM.
Sia chiaro fin da subito che questa piccola "svolta" non si tradurrà in alcun modo nella possibilità di utilizzare il kernel di iOS (nome in codice "XNU") su dispositivi diversi dall’iPhone o dall’iPad. L’intero codice è infatti vincolato alla Apple Public Source License che è sì Open Source, ma non particolarmente permissiva.
Si potrà invece utilizzare XNU all’interno di progetti finalizzati alla ricerca e collaborare con i developer della Mela Morsicata per segnalare e correggere eventuali bug. Lo sfruttamento a livello commerciale è in pratica vietato se condotto al di fuori dell’ecosistema Apple, quindi siamo molto lontani dallo spirito di una licenza come quella associata, per esempio, ad Android.
Tecnicamente, gli sviluppatori che hanno già messo mano al codice del kernel di macOS potrebbero non trovare particolari novità in quello di iOS, questo perché entrambi sono dei fork di Darwin, un core Unix-based che è stato sfruttato anche per la produzione delle piattaforme watchOS e tvOS che animano l’Apple Watch e l’Apple TV.