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Anonymous vendica Megaupload: pubblicati in Rete i dati del capo dell’FBI

La crew di Anonymous non ha preso bene l’azione congiunta dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia che ha portato alla chiusura dei siti Megaupload e Megavideo ed all’arresto del loro fondatore Kim Dotcom, al secolo Kim Schmitz.

Per vendicare il "paladino della libera condivisione" di materiale protetto da copyright, il gruppo di hacktivisti più famoso del mondo ha deciso di intraprendere una vera e propria rappresaglia nei confronti delle autorità, delle associazioni di categoria delle etichette discografiche e delle Major del cinema. E’ notizia di ieri, infatti, che subito dopo la diffusione della notizia dell’arresto di Schmitz, i siti del Dipartimento di Giustizia, della RIAA e della Universal Music abbiano iniziato ad avere qualche problema di raggiungibilità a seguito di un attacco di tipo DDoS.

Oggi si apprende che la crew avrebbe alzato il tiro colpendo, di fatto, i vertici dell’FBI. Alcuni membri di Anonymous, infatti, avrebbero pubblicato in Rete i dati di Robert Muller, direttore del Federal Bureau of Investigation, compresi alcuni indirizzi di casa nonché dati personali della moglie e di altri familiari dell’alto dirigente.

Altrettanto preoccupante è il comunicato diffuso dai ragazzi di Anonymous, il quale lascerebbe presagire un periodo intenso per gli esperti di sicurezza informatica. Le parole del gruppo, infatti, suonano come una specie di dichiarazione di Guerra contro il governo USA reo, a detta dei membri del team di hacker, di comprimere in modo ingiustificabile la libertà dei cittadini e della Rete. Di seguito alcuni passaggi del comunicato (tradotto in italiano):

Questo è un urgente richiamo d’allerta per tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli Stati Uniti stanno censurando Internet. La nostra evidente risposta è che non rimarremo seduti mentre ci vengono portati via i nostri diritti da un governo al quale affidiamo la loro stessa tutela (…) Questo è un richiamo per una protesta di grandezza mondiale sia su internet che nella vita reale contro il potere (…) Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Non perdoniamo la censura. Non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come esseri umani liberi. Questo è per il governo degli Stati Uniti. Dovevate aspettarvi la nostra reazione.

Per chi fosse interessato l’intero comunicato è disponibile a questa pagina del sito del Corriere della Sera.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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