Le voci circolate nei mesi scorsi secondo cui i sistemi operativi Android e Chrome OS sarebbero presto o tardi confluiti in un progetto comune sono state smentite ufficialmente da Mountain View. Il cosiddetto "Andromeda Project" venuto a galla di recente non riguarderebbe l’unione tra le due piattaforme di Big G.
A conferma di ciò basterebbe citare le parole di Hiroshi Lockheimer, vice presidente senior della divisione Android, Chrome OS & Play di Google, secondo il quale trattandosi di due prodotti che hanno trovato un posizionamento ottimale sul mercato non vi sarebbe alcun bisogno di dar vita a un "ibrido" in grado di inglobarli.
Android è ad oggi il sistema operativo mobile più utilizzato al mondo, senza contare le sue declinazioni per automotive, tecnologie indossabili e IoT; Chrome OS è in dotazione sui laptop Chromebook che godono di una quota di mercato crescente all’interno di un comparto in flessione per quanto riguarda le vendite. Quindi perché stravolgere i due progetti?
Gli sviluppatori del gruppo californiano stanno lavorando già da tempo per garantire compatibilità tra le applicazioni scaricabili dal Play Store del Robottino Verde e le soluzioni software per Chrome OS, questo punto di incontro tra i due ecosistemi dovrebbe dimostrarsi molto più utile degli sforzi che richiederebbe la realizzazione di un sistema unificato.
Lockheimer ha sottolieato che saranno sempre possibili delle contaminazioni, come per esempio quella che ha consentito di portare gli aggiornamenti seamless (in background) di Chrome OS su Android, ma la realizzazione di un ibrido sarebbe ipotizzabile soltanto se Google volesse investire maggiormente sul segmento dei dispositivi All-in-One.