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Anche Linux ha un Blue Screen of Death

Linus Torvalds e soci hanno implementato una nuova funzionalità nel kernel Linux 6.10 che introduce una sorta di "schermata blue della morte" simile alla BSoD (Blue Screen of Death) dei sistemi Windows, si tratta però di una feature che funziona in modo differente. Tale output è destinato a manifestarsi quando si verificano problemi legati al DRM Panic.

Alcuni di questi ultimi non possono essere risolti tramite un intervento diretto dell’utilizzatore e fino ad ora il kernel ha sempre reagito ad essi arrestando il sistema, senza chiarirne le motivazioni. Ora, la nuova schermata blue dovrebbe entrare in gioco proprio per spiegare all’utente che si è verificato un problema irrisolvibile di DRM Panic.

Si tratta di situzioni comunque abbastanza rare, tali errori infatti sono dovuti nella maggior parte dei casi al fatto che il kernel non è in grado di gestire i moduli DRM. Con i moduli Direct Rendering Manager viene indicata una parte del sottosistema grafico del kernel Linux che gestisce l’accesso diretto alla memoria video e il rendering degli elementi grafici.

Riassumendo all’estremo, se un modulo non viene caricato in modo corretto dal kernel si può avere un errore nell’esecuzione del codice, il sistema non riesce a gestire le applicazioni è si ha appunto un problema di DRM Panic. Ciò può accadere, ad esempio, quando i driver video installati sono troppo datati o quando si verificano conflitti di memoria.

Con la nuova schermata blue gli utilizzatori avranno quindi a disposizione qualche elemento in più su ciò che ha reso il sistema inaccessibile, procedendo ad esempio all’aggiornamento dei driver per la propria scheda video, alla reimpostazione del kernel o all’installazione di una nuova release di quest’ultimo se le altre soluzioni non hanno funzionato.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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