Quali sarebbero gli effetti di una maggiore diffusione delle connessioni in 5G? Presumibilmente un minor ricorso ai collegamenti tramite WiFi, soprattutto in considerazione delle migliori prestazioni, un uso più frequente delle applicazioni per la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata nonché più ore trascorse durante le sessioni di gaming in Cloud.
Tali comportamenti sarebbero stati già osservati dai ricercatori del ConsumerLab di Ericsson che nel corso dello studio intitolato "Five Ways to Better 5G" avrebbero analizzato le abitudini online di coloro che hanno già attivato un abbonamento per usufruire del nuovo standard. Parliamo però di una componente ancora molto limitata rispetto a chi utilizza connessioni su 4G.
Ad oggi infatti, considerando gli 1.3 miliardi di utenti residenti nelle 26 aree di riferimento per la ricerca, soltanto 220 milioni avrebbero sottoscritto un piano dati basato sul 5G. Tale quota parte potrebbe essere molto più ampia, almeno il 22% di più, ma la scarsa informazione riguardo ai benefici derivanti dal passaggio al 5G rappresenterebbero un freno alla sua espansione.
Per quanto riguarda il nostro Paese, per il momento su 30 milioni di utenti che utilizzano quotidianamente lo smartphone appena 1 milione avrebbe attivato un abbonamento per il 5G. Tra questi ultimi il 17% avrebbe confermato una diminuzione nell’utilizzo del WiFi mentre la lamentela più frequente riguarderebbe la scarsità di servizi appositamente dedicati.
Riguardo a quest’ultimo punto è interessante notare come buona parte degli utenti sarebbero disposti a pagare oltre il 20% rispetto alla loro tariffa se l’abbonamento scelto comprendesse un maggior numero di servizi. Relativamente alla velocità sarebbe stata osservata invece una generale soddisfazione con più del 70% di abbonati che la citerebbero tra i punti di forza del 5G.