Secondo l’ultima edizione dell’"Ericsson Mobility Report" entro il 2023 circa un quinto degli abbonati alla rete mobile avranno accesso a connessioni su 5G; considerando la popolazione mondiale prevista per allora, al netto di coloro che non dovrebbero essere degli utilizzatori di smartphone, si parla di circa 1 milardo di abbonamenti.
Da notare che le prime reti basate sul 5G verranno abiliate soltanto nel 2019, realisticamente questo standard dovrebbe quindi cominciare a registrare i primi numeri importanti nel corso dell’anno successivo, per poi crescere in modo esponenziale per tutto il triennio seguente. Si prevede inoltre un incremento di circa 8 volte del traffico su banda larga mobile.
Per sostenere un andamento così repentino sarà però necessario implementare ulteriormente il supporto alla tecnologia LTE, ciò potrà avvenire sia liberando frequenze oggi impegnate da altri standard (come per esempio il Digitale Terrestre) che puntando su soluzioni come la Carrier Aggregation e il sistema MIMO (Multiple-input and multiple-output).
Se i numeri di questo comparto dovessero crescere anche in futuro con la stessa intensità di oggi, entro la fine del 2023 potrebbero essere attivati ben 9.1 miliardi di abbonamenti per i device mobili, di questi non meno di 8.5 miliardi (cioè circa il 95% di tutte le sottoscrizioni) dovrebbero fare riferimento alla banda larga mobile.
Per il mercato si rivelerà fondamentale anche il ruolo delle economie emergenti, paesi dove però è ancora molto diffuso lo standard GSM EDGE (a sua volta un’evoluzione del GPRS); quest’ultimo è già in via di dismissione in diverse aree, basti pensare al provider statunitense AT & T che vorrebbe disattivare tutte le linee EDGE entro il 2017 in favore dell’LTE.