Jack Dorsey, fondatore e CEO di Twitter, ha messo in vendita il primo tweet pubblicato nella sua piattaforma ricavandone 2.9 milioni di dollari. Il micropost risalente al 21 marzo 2006 è stato ceduto sotto forma di NFT (Non-Fungible Token), modalità con cui se ne garantisce l’unicità indipendentemente dal numero di copie che se ne potrebbero effettuare.
Un NFT è in sostanza un bene, ad esempio un’opera d’arte, in formato digitale, per evitare che ne vengano distribuite delle copie non originali esso viene sottoposto ad una procedura di certificazione tramite Blockchain. Virtualmente chiunque potrebbe possedere il duplicato di un NFT, ma solo quello certificato ha un effettivo valore di mercato.
"just setting up my twttr", questo il testo di un tweet che ha dato il via alla pubblicazione di miliardi di post della lunghezza massima di 144 caratteri (limite che da tempo prevede diverse deroghe) e che 15 anni dopo è divenuto proprietà di Sina Estavi, amministratore delegato di Bridge Oracle, che lo ha acquistato tramite un’asta organizzata da Valuables.
Dorsey, un imprenditore noto anche per le sue numerose attività benefiche nonché per aver fondato la piattaforma per i pagamenti Stripe, avrebbe deciso di donare tutto il ricavato (pagato in cryptovaluta per un totale pari a 50.87 bitcoin) ad un’associazione non profit, la GiveDirectly, che ha come mission la lotta alla povertà in Africa.
Nel corso degli ultimi mesi il mercato degli NFT avrebbe acquisito un’importanza sempre maggiore, a tal proposito si segnala la vendita per ben 5.8 milioni di dollari di alcune opere realizzata da Claire Elise Boucher, artista poliedrica nota con lo pseudonimo di Grimes e probabilmente ancora più famosa per essere la compagna di Elon Musk.