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Internet – parte 2

7.2 La mappa

Quando si configura un router e si comincia attribuendo a ciascuna delle sue interfacce (schede) di rete una coppia indirizzo IP / subnet mask il router inserisce automaticamente nella propria tabella di routing una voce per ogni rete direttamente connessa (Router 1 [Fig. 12] inserirebbe le righe relative a rete A, B e C appena configurate le schede SR1, SR2 ed SR3) mentre le rimanenti due righe di tabella, relative alle reti D ed E potrebbero aggiungersi:

  • perché manualmente inserite da chi configura il router (in tal caso si parla di “route statiche“)
  • perché vengono imparate dal router grazie ad una serie di scambi con i router delle reti vicine eseguiti secondo le specifiche dettate da appositi “protocolli di routing” che definiscono una serie di regole e messaggi grazie ai quali i router possono passarsi le rispettive tabelle di routing raggiungendo il duplice obiettivo di apprendere i percorsi che gli consentono di raggiungere reti non direttamente collegate ad essi ma anche, e soprattutto, di avere a disposizione più vie alternative per raggiungere la stessa destinazione (par. 4.2 fig. 5)
Se rivediamo lo scenario di figura 12 alla luce di quest’ultima considerazione vediamo che apportando una piccola modifica (il collegamento in rosso fra Router 2 e la rete “E” in Fig. 12-2) moltiplichiamo i possibili percorsi per andare da un punto all’altro col risultato che una eventuale interruzione nel collegamento fra Router 1 e rete “B” non impedisce più a rete “A” di comunicare con rete “D” potendo disporre ora del percorso alternativo che passa per rete “C”, rete “E” e infine router 2.
Considerato il gran numero di router che un pacchetto IP attraversa quando viaggia su internet dal mittente verso il destinatario, la possibilità di incontrare lungo il percorso un tratto interrotto è piuttosto alta, quindi la disponibilità di percorsi alternativi e la capacità del protocollo TCP/IP di sfruttarli al volo sono caratteristiche senza le quali presumibilmente internet non esisterebbe così come la conosciamo oggi.
(in fig. 14 possiamo vedere l’output del comando “tracert www.mrwcorsi.it” che mostra i vari router attraversati da un pacchetto IP per giungere da un PC collegato ad internet via modem al server web di mrwcorsi.)

7.3 Il DNS

La nostra panoramica sulle logiche di funzionamento di base di internet, tenuto conto del carattere introduttivo di questa guida, avrebbe potuto concludersi col paragrafo precedente ma è doveroso fare almeno un cenno ad un servizio fondamentale sia su internet che in ambiti di rete più ristretti: il DNS.

La sigla DNS sta per Domain Name System e si riferisce ad un servizio offerto da alcuni server disponibili su internet e che è fondamentale perché i meccanismi descritti nei paragrafi precedenti possano funzionare.

Qualcuno dei lettori potrebbe aver notato che mentre noi umani, per contattare il sito che ci interessa, scriviamo nel browser www.mrwcorsi.it , cioè una stringa di caratteri, tutto quel che accade dopo (e che riguarda un dialogo fra computer) si svolge in termini di indirizzi IP ed il servizio DNS si occupa appunto di tradurre NOMI (www.mrwcorsi.it) in INDIRIZZI IP (62.101.68.211).

Senza scendere in dettagli diciamo che il servizio DNS puo essere paragonato all’elenco del telefono!?

Quando vogliamo telefonare a qualcuno di solito ricordiamo almeno il nome ma se ci sfugge il numero di telefono possiamo ricorrere all’elenco telefonico che associa al nome e cognome della persona il numero di telefono.

La stessa cosa succede col DNS, noi chiediamo di visitare il sito www.mrwcorsi.it ed il nostro browser, come prima cosa, contatta un server DNS per chiedergli quale sia l’indirizzo IP del computer che ospita il sito e poi avvia tutti i processi che abbiamo visto nei paragrafi precedenti.

Una differenza fondamentale sta nel fatto che se noi volessimo avere la possibilità di trovare un numero di telefono di qualsiasi persona al mondo dovremmo tenere in casa centinaia o forse migliaia di elenchi (e cambiarli ogni volta che vengono pubblicati quelli aggiornati … ) mentre il servizio DNS prevede che chi configura il TCP/IP su un computer oltre ad indicare il default gateway (vedi par. 7.1) specifichi anche l’indirizzo di (almeno) un server DNS al quale il computer si rivolgerà e se non potrà lui direttamente rispondere alla domanda: “che indirizzo IP ha il computer che ospita il sito www.mrwcorsi.it” si rivolgerà ad un altro server DNS il quale potrebbe eventualmente rivolgersi ad un altro server ancora e così via fino ad ottenere la risposta “l’indirizzo IP richiesto è: 62.101.68.211“.

Inutile dire che anche questo dialogo fra server DNS sfrutta i servizi di trasporto offerti dal TCP/IP secondo le modalità viste in precedenza.

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