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Partita IVA nella home-page del sito: è obbligatoria?

Dal 2001 per legge è previsto l’obbligo di indicare il codice di partita IVA nell’homepage dell’eventuale sito Web relativo all’attività esercitata: eppure navigando tra i vari siti che vendono o promuovono un loro prodotto è facile verificare come tale legge non sia rispettata e il numero di partita IVA non venga in alcun modo dichiarato.

A tal riguardo l’agenzia delle Entrate ha precisato nell’articolo 2 del decreto 404/2001 che qualsiasi soggetto passivo di IVA è tenuto ad indicarne il numero sul sito Web relativo all’attività esercitata.

Di questa categoria di soggetti fanno parte le società di qualsiasi tipologia, ad esempio aziende che commerciano esclusivamente sul Web, oppure aziende di servizi. L’obbligatorietà viene mantenuta anche se il sito Internet è usato esclusivamente a fini propagandistici e pubblicitari.

Per non incorrere nelle sanzioni amministrative il titolare del sito Web deve integrare con il numero di partita IVA l’homepage del sito tenendo presente che esso deve essere ben visibile e non nascosto all’interno del codice HTML.

Ma proprio per quanto riguarda le sanzioni si è creata una situazione ambigua per l’applicazione delle stesse, in quanto l’agenzia per le entrate non si è posta in maniera precisa lasciando ampia possibilità di interpretazione dei vari articoli che compongono il decreto 472/97 del Presidente della Repubblica, sarà quindi molto difficile per i trasgressori cadere in tali sanzioni.

Solo a titolo esemplificativo, per alcuni la norma prevede multe agli inadempienti che vanno dalle poche centinaia di euro alle diverse migliaia, mentre altri, riferendosi ad un altro articolo ritengono che una sanzione amministrativa sia difficilmente praticabile.

Al di là delle possibili sanzioni, si potrebbe trattare questo argomento da un altro punto di vista. La presenza del numero di partita IVA potrebbe esporre il titolare del sito a furti di dati sensibili e utilizzabili per effettuare qual si voglia truffa o frode informatica, ma questa normativa è stata emanata principalmente per tutelare il rapporto tra azienda e consumatori nel caso di contratti a distanza.

Per allinearsi alle direttive europee è stato emanato il decreto legge 185/99 che elenca i punti necessari da rispettare per chiudere un contratto, ovvero l’azienda deve fornire al cliente specifiche informazioni sull’identità del fornitore, prezzo con o senza eventuali tasse o imposte e caratteristiche del bene o servizio acquistato, modalità e eventuali spese di trasporto, possibilità di recesso e tempo per usufruire di questo. Tutte queste informazioni devono essere fornite in modo chiaro e comprensibile.

Queste sono solitamente le regole che già adoperano quelle aziende che puntano ad un rapporto limpido e di fiducia con i propri clienti.

Soprattutto per quanto riguarda gli acquisti effettuati online, è di fondamentale importanza instaurare un rapporto di fiducia con il cliente, che passa anche attraverso le informazioni sull’identità dell’azienda.

In quest’ottica, inserire la partita IVA all’interno dell’homepage rappresenta sicuramente un chiaro segno di serietà.

Sicuramente i navigatori più attenti eviteranno con cura i siti che non garantiscono questo tipo di chiarezza di comunicazione, per paura di essere frodati.

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