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DNS: cos’è e come funziona

Quando ci si avicina al mondo del web publishing è indispensabile iniziare a prendere dimestichezza con alcuni aspetti "tecnici" legati al funzionamento della Rete, come il funzionamento dei DNS. Nel momento in cui si decide di registrare un nome a dominio e di acquistare un piano di hosting, infatti, diventa indispensabile conoscere – almeno a grandi linee – i meccanismi che regolano il funzionamento di Internet e che consentono agli utenti di "visitare" il nostro sito web e di fruire dei servizi ad esso collegati (come, ad esempio, la posta elettronica).

Domini web e DNS

Attraverso i DNS (Domain Name System) gli utenti di Internet possono visitare un sito web semplicemente digitandone il nome a dominio. In questo momento, ad esempio, stai scaricando delle pagine web da un computer remoto (il nostro server) che hai raggiunto digitando nel tuo browser un indirizzo web del tipo:

http://www.mrw.it/hosting/dns-come-funziona_11718.html

Analiziamo questa stringa:

  • http:// è il prefisso che indica il tipo di protocollo utilizzato per instaurare la connessione tra due computer (il tuo computer ed il server remoto che ospita queste pagine);
  • www.mrwebmaster.it è lo specifico host cui sei connesso che, a sua volta, può essere scomposto in tre segmenti distinti. Partendo da destra abbiamo:
    • it che è il dominio di primo livello;
    • mrwebmaster che il dominio di secondo livello, cioè il nome che caratterizza (in congiunzione con l’estensione .it) questo sito web;
    • www che è il dominio di terzo livello ed identifica un particolare host all’interno del dominio mrwebmaster.it.
  • quello che segue è l’indicazione del file e/o della cartella remota presente all’interno dello spazio web occupato dal sito web.

La meccanica dei DNS

Attraverso i DNS, come accennato in precedenza, è possibile associare un host ad uno specifico IP. Come sappiamo, infatti, ogni computer connesso alla Rete è contraddistinto da un indirizzo IP che può essere paragonato, per fare un esempio banale, ad un numero di telefono: "digitando quel numero" si raggiunge il computer cui è stato assegnato.

Al fine di semplificare il processo di connessione ai server web è stato inventato, appunto, il sistema dei DNS grazie al quale è possibile visitare un computer remoto senza conoscerne e digitarne l’IP ma attraverso una stringa decisamente più facile da ricordare.

Il DNS è appunto questo: una sorta di registro universale (o, più correttamente, un database distribuito organizzato in modo gerarchico) in cui i nomi di dominio vengono associati a specifici indirizzi IP. In pratica: l’utente digita una URL nel proprio browser il quale interpella il DNS al fine di instradare la connessione verso l’IP del server remoto.

La struttura gerarchica del DNS

Come detto il sistema dei DNS si basa su una struttura gerarchica e distribuita. Queste due caratteristiche rendono il sistema sicuro (le informazioni non sono centralizzate in un unico punto e quindi eventuali down risultano "settoriali" e non complessivi) ed in grado di reggere più agevolmente l’enorme carico di lavoro cui è sottoposto.

Il DNS è organizzato ad albero dove il punto di origine è indicato come "." e si pronuncia "root" (o "radice"). Al di sotto di "." c’è un gran numero di Top Level Domains (TLD) come, ad esempio, COM, NET, ORG, EU, IT, ecc.

Secondo l’analogia dell’albero, ogni "." del nome a dominio rappresenta un punto di diramazione. Le parti che stanno tra i "." sono i nomi di singoli rami dell’albero.

Quando comincia la ricerca di una macchina l’interrogazione procede ricorsivamente nella gerarchia. Se volete trovare l’indirizzo IP di www.mrwebmaster.it il vostro name server dovrà cominciare a chiedere da qualche parte. Prima di tutto verrà data una sbirciatina alla cache: se conosce la risposta, avendola precedentemente memorizzata, risponderà correttamente fornendo l’IP corrispondente, in caso contrario cerca (sempre nella cache) un qualche corrispondenza parziale (ad esempio se avete visitato forum.mrw.it avrete in cache diverse informazioni utili per una rapida risoluzione di www.mrwebmaster.it). La ricerca all’interno della cache, infatti, procede per step successivi eliminando un segmento alla volta partendo da sinistra (i segmenti sono le stringe delimitate dal punto); l’ultimo segmento è dato dal TLD (nel nostro esempio "it").

Se in cache non c’è nulla di utile, il vostro name server dovrà consultare un root server il quale, pur non essendo in grado di fornire una corrispondenza esatta per www.mrwebmaster.it fornirà informazioni utili per proseguire nella ricerca all’interno dell’albero. Il "primo ramo" sarà "it", il secondo "mrwebmaster" ed il terzo "www" il quale ultimo, finalmente, saprà fornirci la risposta cercata.

Acquistare un dominio… e configurare il DNS

Quando si acquista un dominio viene fornito, normalmente, un pannello per la gestione del DNS. Molti hosting provider forniscono un servizio "chiavi in mano" con un DNS precompilato, tuttavia può essere utile saperci mettere mano per inserirvi configurazioni particolari.

In pratica il fornitore del servizio presso il quale avete acquistato il vostro dominio vi consente di effettuare alcune operazioni all’interno della sua infrastruttura DNS la quale fa parte (è un ramo dell’albero) del sistema gerarchico dei DNS mondiali.

All’interno della vostra "porzione di DNS" potrete effettuare una serie di operazioni come, ad esempio, stabilire l’IP primario cui è associato il nome a dominio, creare dei sotto-domini, indirizzare la posta elettronica e molto altro ancora.

I diversi tipi di record DNS

Esistono diversi tipi di record DNS e ad ognuno di questi corrispondono diverse tipologie di informazioni. I record più importanti di ciascuna zona DNS sono due: SOA e NS.

Il record SOA (Start-Of-Authority) è molto particolare: per ciascuna zona DNS è possibile avere un solo record SOA il quale deve esserne posto all’inizio. Mediante questo record viene indicato qual’è il server autorevole per una data zona. Di conseguenza si presuppone che il server specificato nel record SOA sia la miglior fonte di informazioni per quella particolare zona. Oltre a ciò, mediante questo record, vengono fornite alcune informazioni molto importanti come l’intervallo TTL ed il responsabile del DNS (del quale viene fornito l’indirizzo email). Normalmente il record SOA non può essere modificato ed è configurato dal fornitore di servizio.

Altra tipologia di record molto importante è il record NS: questi record (possono essere più di uno) sono normalmente inseriti subito dopo il record SOA ed indicano i server DNS cui è assegnata la risoluzione di un dato dominio. I record NS vengono registrati presso l’authority competente ed indicano gli specifici server in grado di "fornire risposte" circa un dato dominio.

Oltre a questi esitono numerosi altri tipi di record, i più conosciuti sono:

  • Record A – indica la corrispondenza tra un nome a dominio (ad es. "mrwebmaster.it") ed uno (o più) indirizzi IP (IPv4);
  • Record AAAA – è come il Record A ma lavora con lo standard IPv6 e, pertanto, restituisce un indirizzo IPv6;
  • Record CNAME – sono usati per creare un alias, ovvero per fare in modo che lo stesso computer remoto sia noto con più nomi; uno degli utilizzi di questo tipo di record consiste nell’attribuire ad un host che offre più servizi un nome per ciascun servizio;
  • Record MX – indica a quali server debba essere inviata la posta elettronica per un certo dominio;
  • Record PTR – il DNS viene utilizzato anche per realizzare la risoluzione inversa, ovvero per far corrispondere ad un indirizzo IP uno specifico nome di dominio; per questo si usano i record di tipo PTR (e una apposita zona dello spazio dei nomi in-addr.arpa).
  • Record TXT – sono utilizzati per associare campi di testo arbitrari ad un dominio; questi campi possono contenere una descrizione informativa oppure essere utilizzati per realizzare servizi come, ad esempio, i sistemi di verifica della posta elettronica basati su SPF o DKIM.

Conclusioni

Saper gestire correttamente i DNS del proprio dominio può risultare molto più importante di quello che si possa pensare: conoscere il funzionamento del DNS, infatti, è assolutamente indispensabile per chiunque voglia lavorare "dietro alle quinte" della Rete in quanto se è vero che le configurazioni di default possono essere sufficienti per gli utilizzi più semplici, è altrettanto vero che per progetti ambiziosi ed articolati una adeguata conoscenza del DNS e del suo funzionamento risulterà essere tutt’altro che superflua.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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