back to top

Guida base Photoshop: strumenti e funzionalità di base

Adobe Photoshop può essere considerato, senza ombra di dubbio, il software leader per la grafica ed il fotoritocco. Molto usato sia in ambito professionale che amatoriale, Photoshop si è guadagnato sul campo una leadership indiscussa nel settore grazie ad un ambiente di lavoro solido ed efficente ricco di funzionalità, personalizzabile ed espandibile grazie alla possibilità di caricare strumenti aggiuntivi come plugin, pennelli e maschere, ecc.

Quanto costa Photoshop?

Photoshop è un software commerciale è può essere acquistato sotto forma di abbonamento sullo store online del sito di Adobe. Purtroppo, dato che il programma è destinato prevalentemente ad un target di professionisti, il costo della licenza non è a buon mercato (il costo è di circa 120 Euro all’anno); ma dal sito di Adobe, tuttavia, è possibile accedere ad una versione prova gratuita per valutare le potenzialità del programma prima dell’acquisto.

Lo scopo di questa guida

A causa del grande numero di funzionalità integrate, spesso Photoshop viene considerato un software difficile da utilizzare; in realtà è piuttosto semplice prendere confidenza con gli strumenti offerti dal programma e in questa guida cercheremo di aiutarvi in tal senso. Il nostro scopo, pertanto, sarà quello di fornire al lettore una panoramica completa sul software: date le innumerevoli funzioni di Photosohop saremo costretti, talvolta, ad essere sintetici nella descrizione di alcune funzionalità secondarie mentre cercheremo di soffermarci maggiormente sui concetti, sugli strumenti e sulle funzionalità basilari.

Grafica raster e vettoriale

Prima di passare ad analizzare in modo più approfondito l’area di lavoro del software è utile capire, almeno a grandi linee, come funziona il programma un po’ più a livello tecnico. Photoshop è un software di grafica raster, che si differenzia dalla grafica vettoriale per delle caratteristiche ben specifiche.

La grafica raster

Le immagini raster sono basate interamente su pixel. I Pixel sono la parte più piccola di un’immagine, i "puntini" che, con diversi colori, riescono a formare la foto più grande nell’insieme. Come si può ben capire questo tipo di immagini presenta un difetto molto accentuato: con l’ingrandimento il numero di pixel resta costante, ma questi si devono modificare (diventano più grandi) per raggiungere la nuova dimensione imposta all’immagine causando quel tipico effetto di sfocamento molto sgradevole alla vista.

Di seguito un esempio di immagine bitmap nella versione originale sulla parte sinistra e ingrandita a destra.

Come potete vedere effettuare l’ingrandimento di un’immagine raster comporta una perdità di qualità dovuta, appunto, all’ingrandimento dei puntini (i pixel) che la compongono.

La grafica vettoriale

La grafica vettoriale, al contrario della grafica raster, non presenta questo problema perché si basa su concetti matematici che individuano l’oggetto nello spazio con determinate coordinate, in modo che, se modifichiamo le dimensioni dell’immagine, questa non perderà la sua qualità.

E’ ovvio che tale principio non può essere sfruttato da Photoshop, dato che lavorando su immagini artisticamente e geometricamente molto complesse sarebbe impossibile stabilire coordinate, lunghezze e dimensioni di ogni componente dell’immagine. La grafica vettoriale viene solitamente utilizzata su strumenti per la modellazione 3D che prevedono l’integrazione di figure geometriche ben precise, piane o solide.

Dopo le dovute premesse, necessarie a capire come lavora Photoshop, passiamo adesso all’analisi approfondita dell’ambiente di lavoro del programma e di tutte le sue funzionalità.

L’area di lavoro

Possiamo idealmente suddividere l’ambiente di lavoro di Photoshop in quattro grandi parti, ognuna preposta ad una funzione ben precisa e tutte praticamente indispensabili e imprescindibili l’una dall’altra.

1) La parte centrale, in grigio quando apriamo il programma, è l’area all’interno della quale verranno aperte le immagini sulle quali andremo a lavorare.

2) Più in alto troviamo la barra dei menu che permette di navigare tra le opzioni che il software ci mette a disposizione per la modifica delle immagini e la configurazione degli elementi all’interno della finestra di lavoro. Sotto la barra dei menu è presente un’ulteriore barra (barra delle opzioni) che cambia in base allo strumento selezionato in quel momento e permette di impostarne le opzioni e le varie possibilità di personalizzazione.

3) La barra degli strumenti contiene le icone per richiamare velocemente gli strumenti di selezione, i pennelli, le opzioni di colore e di sfumatura, l’aggiunta del testo e la creazione di semplici figure geometriche, la gomma, il timbro, la penna e altre utili funzioni che per il loro utilizzo più frequente sono stati inseriti nella barra laterale.

Analizzeremo nel dettaglio tutti i vari strumenti nel capitolo successivo.

4) La quarta area della finestra principale del programma è situata solitamente sulla destra dello schermo ed è composta da alcuni pannelli mediante i quali è possibile impostare le configurazioni di colore, quelle riguardanti gli stili, le maschere e i livelli, i canali e i tracciati.

Gli strumenti di selezione e modifica rapida

Analizziamo adesso nel dettaglio la barra degli strumenti, individuando per ogni opzione il suo utilizzo specifico e descrivendone le caratteristiche principali. Riassumiamo innanzitutto in maniera schematica tutti gli strumenti presenti nella barra, suddivisi anche per i gruppi ai quali appartengono.

Come dicevo nel capitolo precedente, cliccando su ogni strumento comparirà in corrispondenza una nuova barra in alto nell’area di lavoro, sotto la barra dei menu, che contiene tutte le opzioni di configurazioni di quel preciso strumento, per permetterci di personalizzare al massimo l’utilizzo di questi utilissimi oggetti nei nostri lavori.

Lo strumento sposta permette di trascinare, cliccando col tasto sinistro del mouse e tenendo premuto, un qualsiasi oggetto presente all’interno delle immagini sulle quali stiamo lavorando. La barra delle opzioni permette di impostare la selezione automatica di un gruppo di oggetti o di un livello ben preciso dell’immagine e di specificare un allineamento degli oggetti spostati ai bordi del riquadro.

Lo strumento selezione rettangolare permette di selezionare una parte dell’immagine tracciando un vero e proprio riquadro che apparirà tratteggiato sull’immagine. In seguito potremo spostare o copiare la selezione per utilizzarla secondo i nostri scopi. La barra delle opzioni dà la possibilità di creare zone selezionate in modo più vario, allargando la prima selezione effettuata, intersecando due aree selezionate, specificando uno stile di selezione e regolandone i bordi.

Lo strumento lazo permette di selezionare un’area dell’immagine tracciando un contorno a nostro piacere, che non sarà quindi vincolato da forme geometriche ben precise come il rettangolo. Anche stavolta abbiamo la possibilità di effettuare modifiche alla selezione o di migliorare i bordi.

Lo strumento di selezione rapida, chiamato anche bacchetta magica, permette di selezionare un’area racchiusa tra bordi ben definiti semplicemente cliccando su un punto al suo interno. Il programma cercherà di capire fin dove la selezione può espandersi e automaticamente racchiuderà la parte dell’immagine. Naturalmente è da ricordare che questo strumento non funziona molto bene se l’immagine è molto complessa e lo strumento non riesce a selezionare un’area ben definita. Anche per questo motivo la barra delle opzioni prevede la possibilità del miglioramento automatico della selezione, della scelta delle dimensioni della bacchetta magica, oltre che ai soliti strumenti per modificare i bordi.

Lo strumento taglierina è di fondamentale importanza, perché consente di ritagliare una parte dell’immagine, di forma rettangolare, trascinando il mouse per selezionare l’area da ritagliare. Tra le opzioni possiamo specificare larghezza, altezza e risoluzione dell’area da tagliare. Per ritagliare la parte selezionata basta cliccare col tasto destro sull’area selezionata e scegliere ritaglia. Ricordiamo naturalmente che la parte ritagliata sarà quella che successivamente si aprirà in una nuova finestra del programma.

Lo strumento contagocce permette, al clic su un colore dell’immagine, di copiare quel colore per utilizzarlo in seguito su un’altra area dell’immagine (riempiendola ad esempio con quel colore) o su altre immagini. E’ possibile decidere quanto ampia deve essere l’area di selezione del colore.

Gli strumenti di modifica delle immagini

Il pennello correttivo al volo permette di cancellare rapidamente una piccola parte dell’immagine specificando, attraverso la barra delle opzioni, se vogliamo scurire l’area sulla quale clicchiamo, se vogliamo schiarirla oppure colorarla. Possiamo decidere la grandezza dell’area, indicandone il diametro e la spaziatura del pennello.

Il pennello è uno degli strumenti più utilizzati durante il lavoro su Photoshop. Selezionando lo strumento e scegliendo il colore tra quelli disponibili nella palette (sotto al menu strumenti) sarà possibile tracciare linee o segni colorati sull’immagine… proprio come se si stesse utilizzando un pennello. Il pennello ha a disposizione diverse configurazioni che analizzeremo in modo più dettagliato in uno dei prossimi capitoli.

Lo strumento timbro clone permette di incollare in un’area dell’immagine un’altra parte dell’immagine precedentemente selezionata oppure di copiare un elemento presente in un livello in un altro livello. E’ uno strumento utile per duplicare elementi o per correggere dei piccoli difetti presenti nell’immagine. Le modalità per utilizzare al meglio lo strumento timbro clone saranno descritte, anche in questo caso, data la sua rilevanza, in un capitolo a parte.

Lo strumento pennello storia consente di disegnare su un’area dell’immagine con un pennello dai tratti stilizzati, riprendendo i colori e gli sfondi dell’immagine stessa. Si possono impostare, attraverso le configurazioni della barra in alto, dimensioni del pennello, stile ed opacità dando così al tratto delle caratteristiche personalizzate al massimo ed ottenendo effetti artistici simili alla pittura.

Lo strumento gomma permette, come dice il nome stesso, di eliminare dall’immagine un’area ben precisa, effettuando delle modifiche per cancellare parti che non ci interessano o per sistemare dei piccoli errori nei nostri lavori. Per utilizzarla basterà cliccare sui punti dell’immagine che vogliamo cancellare. Ache in questo caso, come per il pennello, possiamo specificare le dimensioni dello strumento.

Lo strumento sfumatura applica un riempimento sfumato di colori all’area di disegno selezionata. Per creare la sfumatura è necessario scegliere un colore dalla palette dei colori (cliccando sui colori che si trovano sotto alla barra degli strumenti), determinare la gradazione percentuale di copertura del colore (intervenendo sulla percentuale di opacità presente nella barra delle opzioni) e tracciare la sfumatura cliccando e trascinando con il mouse nel verso che consideriamo più opportuno (ad esempio dall’alto verso il basso).

Tra le opzioni possiamo scegliere di impostare una trama di sfumatura tra quelle predefinite, per realizzare effetti artistici particolari, come quelli che vedete nell’immagine sottostante.

Lo strumento sfoca permette di rendere più morbidi i bordi di un’immagine o di alcuni suoi particolari, sfumando le parti sulle quali lo applichiamo. Naturalmente anche per questo strumento possiamo decidere le dimensioni del pennello e altre interessanti opzioni come l’intensità dell’azione sull’immagine.

Lo strumento scherma agisce invece sulla luminosità dell’immagine, permettendo all’utente di passare il pennello su un’area e di schiarirla in modo evidente. Si tratta di un rimedio utile per aumentare la luminosità di un particolare che vogliamo mettere in rilievo oppure per correggere un’area di una foto con poca luce. Nell’immagine sottostante potete notare le differenze tra un’immagine normale (a sinistra) e la stessa alla quale è stato applicato lo strumento (a destra).

Gli strumenti di testo e geometrici

Lo strumento penna ci dà la possibilità di disegnare delle rette o delle curve trascinando il mouse sull’area di disegno, come se stessimo tracciando delle linee su un foglio a mano libera. Dopo aver disegnato la nostra figura potremo cliccare sul primo punto del disegno e chiudere così le linee in un’unica forma.

Anche per questo strumento abbiamo diverse possibilità di personalizzazione offerte dalla barra delle opzioni. Possiamo utilizzare una forma geometrica predefinita (rettangolo, rettangolo arrotondato, ellisse, poligono, linea) oppure specificare una forma personale.

Con lo strumento testo possiamo scrivere sull’area di disegno una stringa di testo personalizzata. La barra delle opzioni ci permette di impostare l’orientamento del testo, il tipo di carattere da utilizzare, la dimensione, lo stile delle linee, l’allineamento, il colore ed un eventuale tipo di stile alterato.

La selezione tracciato permette di selezionare i tracciati creati in precedenza. Passando il mouse sul tracciato selezionato compariranno dei punti che ne delimitano il confine.

Lo strumento rettangolo riprende le stesse opzioni dello strumento penna. Mette a disposizione infatti una barra delle opzioni identica a quella della penna, ma naturalmente permette immediatamente di tracciare un rettangolo sull’area di disegno, a mano libera o eventualmente specificandone le dimensioni.

Strumenti di movimento e zoom

Gli strumenti presentati in questa lezione sono quattro: i primi due (rotazione 3D e moto circolare 3D) riguardano la sola versione Extended, mentre gli altri due (trascina e zoom) sono ovvaimente presenti anche nella versione base del software.

Il primo è quello di rotazione 3D. Permette di spostare l’orientamento di un oggetto del disegno in tre dimensioni rispetto all’asse X. Utilizzando questo strumento dobbiamo tenere presente che viene ruotato l’oggetto ma non l’angolo di visuale della videocamera, che resterà fissa.

La freccia rossa nella figura sottostante indica il verso del movimento che subirà l’oggetto dopo aver applicato la rotazione.

Lo strumento di moto circolare 3D ha una fondamentale differenza rispetto allo strumento precedente, perché ruota la videocamera rispetto agli assi X ed Y, ma non sposta l’oggetto 3D presente nell’immagine.

Lo strumento mano sposta un’immagine (cliccando col tasto destro del mouse e trascinando) all’interno della finestra di disegno. Si tratta di uno strumento molto utile per permetterci di centrare senza troppa fatica dei particolari dell’immagine all’interno del riquadro su cui stiamo lavorando. Tra le opzioni c’è la possibilità di adattare un’immagine alla finestra o di scegliere le dimensioni di stampa.

Lo zoom invece permette di aumentare (per veder meglio un dettaglio) o diminuire (per avere una visione d’insieme) le dimensioni dell’immagine durante le operazione di editing. Dopo aver attivato lo strumento, sarà sufficiente cliccare sull’immagine e le sue dimensioni verranno aumentate. Per diminuire l’ingrandimento bisognerà cambiare la lente cliccando sul relativo pulsante nella barra delle opzioni oppure basterà cliccare col tasto destro del mouse sull’immagine e scegliere la voce zoom out.

Per ingrandire velocemente una particolare area dell’immagine è possibile anche selezionare un punto preciso (cliccando e trascinando con il mouse) e rilasciare subito dopo il mouse. Otterremo così un ingrandimento rapido e più efficiente del particolare che abbiamo selezionato.

L’applicazione Bridge

Nella barra in alto, subito dopo il menu di help, è disponibile un piccolo pulsante che permette di avviare l’applicazione chiamata Bridge, integrata in tutti i software della serie CS4. Il software, esterno ma perfettamente integrato nella suite, consente di organizzare, gestire e visualizzare foto ed immagini. Gli strumenti di navigazione dell’applicazione ci permettono di spostarci tra le cartelle del nostro computer per visualizzare tutte le immagini salvate sul disco fisso e per ognuna è possibile visualizzare immediatamente le informazioni del file (il tipo, eventuali keyword associate, la data di creazione e delle successive modifiche, l’orientamento del disegno e le dimensioni).

Sulla destra troviamo invece una comoda finestra di anteprima che ci fa visualizzare l’immagine con le dimensioni più grandi.

Subito sotto la finestra di anteprima un’altra scheda ci mostra i dettagli e le proprietà del file selezionato, dandoci la possibilità di modificare descrizione, nome del creatore del file, eventuali informazioni su contenuti audio, video o flash e tutti gli altri metadata dell’immagine.

Infine, un’altra scheda ci dà la possibilità di assegnare delle parole chiave all’immagine per tipologia. Ad esempio possiamo specificare se la figura è un’immagine relativa ad un evento, a qualche persona che conosciamo o ad un luogo ben preciso.

Cliccando sul piccolo pulsante alla destra dell’etichetta della scheda si aprirà un menu attraverso il quale sarà possibile aggiungere nuove keyword, rinominare o cancellare quelle esistenti, importarne di nuove o esportare quelle nella lista.

Per importare un’immagine all’interno della finestra di Photoshop basta cliccare due volte sul file corrispondente ed automaticamente il documento si aprirà all’interno dell’area di lavoro del software di foto editing.

Il menu File

Iniziamo l’analisi dei vari menu che il programma mette a disposizione per lavorare alle nostre creazioni artistiche. Le prime due voci della barra dei menu sono, come accade nella maggior parte dei software, file e modifica.

Il menu file contiene al suo interno le principali opzioni per gestire un documento.

  • Nuovo: apre un nuovo foglio di disegno sul quale lavorare;
  • Apri: consente di importare nel programma un’immagine salvata sul nostro hard disk;
  • Sfoglia in Bridge: apre l’applicazione Bridge descritta nel capitolo precedente;
  • Apri come: permette di aprire un file di progetto di Photoshop o creato con altri software per la gestione di contenuti multimediali, anche di tipo audio e video;
  • Apri come oggetto avanzato: come l’opzione precedente dà la possibilità di aprire un file particolare, di progetto o non incluso tra le scelte dell’opzione precedente;
  • Apri recente: visualizza in un sottomenu i documenti recentemente aperti nel programma e permette quindi di accedere a questi file in modo rapido;
  • Condividi schermo: permette di iniziare un meeting sulla piattaforma di videoconferenza messa a disposizione da Adobe, al fine di poter condividere una schermata dei progetti grafici che si stanno sviluppando con Photoshop alle persone che ci seguono in conferenza; un utile strumento per chi ha bisogno di condividere nell’immediato i propri lavori con altre persone;
  • Device Central: è un’applicazione interna a Photoshop che permette di simulare e gestire i contenuti creati sui dispositivi mobili;
  • Chiudi: chiude la finestra attiva in quel momento;
  • Chiudi tutto: chiude tutte le finestre aperte all’interno del programma;
  • Chiudi e passa a Bridge: chiude la finestra attiva e apre l’applicazione di gestione delle immagini Bridge;
  • Salva: permette di salvare le ultime modifiche effettuate all’immagine;
  • Salva con nome: apre la finestra per salvare l’immagine su cui si sta lavorando specificandone nome, impostazioni e formato;
  • Archivia: consente di salvare il documento aperto nel formato di progetto di Photoshop, per continuare successivamente ad effettuare le modifiche;
  • Salva per Web e dispositivi: consente di ottimizzare il contenuto da salvare per la visualizzazione su internet o su altri dispositivi particolari;
  • Ripristina: annulla tutte le modifiche effettuate all’immagine aperta in quel momento e la visualizza nello stato iniziale;
  • Inserisci: permette di aggiungere un’immagine all’interno del documento aperto. L’immagine non si aprirà in un’altra scheda del programma, ma si aggiungerà, nella forma di un nuovo livello, sull’immagine già aperta, come vedete nell’esempio sottostante;
  • Importa: consente di inserire all’interno del documento aperto fotogrammi video, note o immagini da acquisire tramite altre periferiche digitali;
  • Esporta: permette di trasferire fuori dal documento un’anteprima video o altri strumenti utili come un tracciato da utilizzare in altri programmi anche della stessa suite;
  • Automatizza: permette di utilizzare funzioni aggiuntive offerte ad esempio da eventuali plugin installati (spesso per la modellazione 3D) oppure consente di adattare l’immagine automaticamente al riquadro o di sfruttare opzioni di ritaglio e correzione automatica;
  • Script: apre diverse funzionalità per l’elaborazione delle immagini, la composizione e l’esportazione di livelli, la gestione degli eventi di scripting;
  • Info file: apre una nuova finestra all’interno della quale è possibile specificare metadati, informazioni sul file e sulla sua creazione, su eventuali contenuti audio, video e di tipo flash, dati di origine e categorie di appartenenza;
  • Formato stampa: apre una nuova finestra che consente di impostare il formato dell’area di stampa, specificando il formato del foglio, l’orientamento e i margini;
  • Stampa: consente di specificare il numero di copie da stampare e procedere alla stampa del documento aperto;
  • Stampa una copia: è una procedura di stampa un po’ più rapida che consente di stampare al volo una sola copia del file;
  • Esci: chiude le finestre aperte e il programma;

Il menu Modifica

Con gli strumenti messi a disposizione in questo menu ci addentriamo ancora di più nelle opzioni di personalizzazione delle immagini.

  • Annulla: annulla l’ultima azione effettuata nell’immagine;
  • Passo avanti: ripete l’ultima modifica annullata ripristinando la nostra azione;
  • Passo indietro: annulla l’ultima modifica rilevante effettuata al documento aperto, che potrà poi essere ripristinata attraverso l’opzione "passo avanti";
  • Dissolvi: serve ad applicare un filtro per dare all’immagine un effetto artistico simile alla pittura o a modificare l’opacità;
  • Taglia: cancella e copia una porzione selezionata dell’immagine per incollarla successivamente;
  • Copia e Incolla: le due voci permettono di copiare un particolare selezionato o un oggetto specifico dell’immagine e di incollarlo successivamente nello stesso documento o in altri file di Photoshop;
  • Copia elementi uniti: copia contemporaneamente tutti i livelli attivi di un’immagine;
  • Incolla dentro: permette di inserire degli oggetti precedentemente copiati all’interno di una selezione ben precisa o all’interno di un’altra immagine;
  • Cancella: elimina l’ultimo elemento inserito nell’immagine;
  • Controllo ortografia: effettua un’analisi del testo inserito all’interno del documento per rilevare eventuali errori grammaticali;
  • Trova e sostituisci testo: permette di effettuare una ricerca nel testo presente all’interno del documento e di sostituire un’occorrenza ben specifica con un’altra indicata da noi;
  • Riempi: permette di riempire un livello, un’area selezionata o una qualsiasi parte dell’immagine con un colore;
  • Traccia: permette di tracciare il bordo di un’immagine o di un’area selezionata;
  • Scala in base al contenuto: è un’importante funzione, integrata solo nell’ultima versione di Photoshop, che permette di allargare un’immagine senza deformarne gli elementi essenziali. Quando si lavora con immagini "preconfezionate" capita spesso, infatti, che sia troppo corta o troppo stretta e che manchi una parte per raggiungere la dimensione che ci serve. Grazie a questa questa funzionalità possiamo risolvere molti di questi problemi: in pratica permette di tirare da uno o più lati le immagini per raggiungere la dimensione corretta preservando le aree importanti e ricomponendo l’immagine senza deformarla (come potete vedere nelle due immagini sottostanti l’elemento centrale dell’immagine – il pianeta – non viene deformato, è solo lo sfondo ad adattarsi alla dimensione imposta).;
  • Trasformazione libera: mostra dei quadratini (punti di ancoraggio) sui lati ed agli angoli dell’immagine permettendo (mediante il trascinamento di questi punti) di modificarne le dimensioni in piena libertà. Ovviamente, se proviamo ad effettuare una trasformazione libera dell’immagine dell’esempio precedente, allargandola alle stesse dimensioni utilizzate con lo strumento "scala in base al contenuto", l’effetto ottenuto è completamente diverso e sicuramente meno gradevole;
  • Trasforma: è il menu che permette di effettuare diverse modifiche all’immagine. E’ possibile, per esempio, provocare una rotazione dell’immagine specificandone il valore in gradi, riflettere l’immagine orizzontalmente o verticalmente, ridurla, effettuarne una distorsione, inclinarla, scalarla o cambiarle prospettiva;
  • Allineamento automatico e fusione automatica dei livelli: le due voci consentono di allineare o fondere diversi livelli dello stesso documento se presentano elementi in comune. E’ una funzionalità molto utile per unire due immagini con bordi simili o con sfondi identici e realizzare effetti di sovrapposizione davvero particolari ed originali;
  • Definisci pennello predefinito: salva l’immagine aperta o una porzione di essa per poi riutilizzarla come se fosse un pennello da applicare a qualsiasi altra funzione che permetta di farlo;
  • Definisci pattern: come succede con l’opzione precedente, questa opzione permette di salvare l’immagine per poterla utilizzare come trama;
  • Definisci forma personale: come nei due casi precedenti, consente di salvare l’immagine come elemento predefinito specificando però in che modo si ha intenzione di usarla in seguito;
  • Svuota memoria: cancella i dati in memoria e negli appunti del programma;
  • Predefiniti Adobe PDF: permette di utilizzare le impostazioni del formato pdf di Adobe per configurare e salvare i documenti di Photoshop in questo formato;
  • Gestione predefiniti: da questa voce accederemo alla finestra di gestione dei modelli predefiniti riguardanti pennelli, campioni, sfumature, stili, pattern, contorni, forme personali e strumenti;
  • Impostazioni colore: attraverso questa voce possiamo modificare le opzioni del colore, specificando le impostazioni d’uso in base a modelli predefiniti o immettendo delle scelte personalizzate a seconda delle nostre esigenze;
  • Assegna e converti in profilo: permettono di visualizzare i colori dell’immagine aperta e di assegnare loro un profilo da utilizzare in seguito;
  • Scelte rapide da tastiera e menu: è la finestra che permette di modificare le combinazioni di tasti per accedere agli strumenti messi a disposizione dal programma e di gestire anche le varie voci di menu. Possiamo addirittura creare dei profili personalizzati con impostazioni diverse da utilizzare in seguito;
  • Preferenze: questo menu permette di impostare le configurazioni generali del programma, dell’interfaccia di lavoro, della gestione dei file, dei cursori, delle prestazioni, dei plugin, del testo e delle unità di misura utilizzate dal programma.;

Il menu Immagine

Questo menu mette a disposizione una serie di strumenti utili per poter effettuare delle modifiche ai nostri lavori.

  • Metodo: permette di specificare se l’immagine deve essere visualizzata in scala di grigi o a colori (due tonalità, colore RBG, colore CMYK, colore Lab, multicanale), se deve essere a 16, 32 o 64 bit e da’ la possibilità di visualizzare la tavola dei colori;
  • Regolazioni: comprende una serie molto ampia di sottosezioni: per modificare la luminosità ed il contrasto, le curve ed i livelli di colorazione e di luminosità, la vividezza, la tonalità e la saturazione, il bilanciamento dei colori, le impostazioni di bianco e nero, applicare un filtro fotografico, invertire i colori in negativo, impostare dei punti di soglia, applicare una sfumatura particolare, applicare ombre e gestire le luci, togliere la saturazione, sostituire un colore ad un altro.;
  • Nelle immagini sottostanti potete vedere una carrellata di esempi delle modifiche effettuate all’immagine originale (la prima in alto a sinistra) applicando le regolazioni bianco e nero, luminosità aumentata, saturazione aumentata, filtro fotografico ed infine colori invertiti.
  • Tono automatico: applica un effetto di contrasto automatico in base alle caratteristiche di luci e colori dell’immagine originale. Ecco un esempio dell’effetto (l’immagine originale è quella a sinistra);
  • Contrasto e colore automatici: applicano un contrasto e una scala di colori automatici all’immagine, in base alle sue proprietà;
  • Dimensione immagine: permette di ridurre o aumentare le dimensioni e i valori dell’immagine aperta, specificando larghezza, altezza e risoluzione. Viene data la possibilità di mantenere le proporzioni (evitando quindi che l’immagine venga deformata) e di ricampionare l’immagine. I valori possono essere inseriti in pixel, centrimetri, millimetri, percentuale, pollici, punti e altre unità di misura;
  • Dimensione quadro: permette di ridurre o aumentare le dimensioni dell’area di lavoro, specificando anche un ancoraggio dell’immagine, per allinearla al centro, a destra, a sinistra, in alto o in basso al quadro, una volta ridimensionato. Possiamo anche scegliere il colore che dovrà avere lo sfondo qualora le nuove misure del quadro eccedano quelle originali.;
  • Rotazione immagine: attraverso questo menu possiamo ruotare l’immagine di un valore specificato in gradi, rifletterla orizzontalmente o verticalmente;
  • Ritaglia: permette di tagliare una parte dell’immagine che andremo a selezionare e che sarà quella che verrà mantenuta nel quadro;
  • Rifila: è un altro strumento che ci permette di ritagliare una parte dell’immagine, ma stavolta in base al colore dei pixel ai bordi della figura o ad eventuali pixel trasparenti;
  • Duplica: consente di duplicare l’immagine aperta, utile ad esempio prima di effettuare delle modifiche, per avere subito un’altra copia a portata di mano oppure per effettuare fusioni tra due immagini;
  • Applica immagine: attraverso questo menu possiamo ad un’immagine aperta applicarne un’altra, specificandone opacità e, se necessario, impostando delle maschere;
  • Calcoli: da questa voce è possibile raggiungere la sezione che permette di specificare una o più sorgenti di livello e dei canali di colore, fondendo poi i risultati in un unico elemento;
  • Variabili: permette di impostare degli elementi che variano all’interno dell’immagine. Possono essere di tre tipi. Le variabili Visibilità consentono di mostrare o nascondere gli elementi di un particolare livello, le variabili Sostituzione pixel agiscono sui pixel, immettendo quelli di un’immagine all’interno di un’altra. Infine, le variabili Sostituzione testo agiscono proprio sulle stringhe di testo, con la stessa regola dei pixel;

I livelli

Questa funzionlità, che Photoshop mette a disposizione, è molto utile per chi ha intenzione di creare un progetto abbastanza ampio, tuttavia essa viene spesso sottovalutata e non sfruttata come meriterebbe. Molti utenti infatti, preferiscono non impegnarsi ad utilizzare lo strumento dei livelli, con la conseguenza di una confusione molto più elevata, di errori più frequenti e soprattutto di un risultato finale non più modificabile.

I livelli infatti funzionano come degli strati sovrapposti. Ognuno di loro ha al suo interno dei particolari elementi del disegno. Mettendoli uno sopra l’altro formeranno quindi il risultato finale. E’ molto importante essere in grado di sfruttare questa funzionalità offerta dal programma, perché ci permette di agire su ogni livello modificando un particolare nel corso della realizzazione del nostro lavoro senza dovere necessariamente andare a toccare le altre aree del progetto finale.

Se ad esempio dovessimo creare un paesaggio con spiaggia, mare e luna all’orizzonte, potremmo sfruttare almeno tre livelli nei quali andremo ad inserire i tre elementi principali. In futuro, se avessimo la necessità di modificare la luna o il colore della sabbia, andremo ad effettuare il cambiamento direttamente sul livello in cui si trova l’elemento in questione, evitando di modificare tutto il disegno con delle azioni che potrebbero risultare molto complicate e rischierebbero di rovinare il risultato finale.

La gestione delle opzioni che riguardano i livelli avviene tramite due aree principali: la barra del menu e la finestra agganciabile sulla destra dell’area di lavoro.

Dal menu Livello abbiamo la possibilità di creare un nuovo livello (in casi particolari esso viene creato automaticamente, come per esempio in caso di inserimento di un testo nell’immagine), duplicarne uno già esistente, eliminarne alcuni che non ci servono più, cambiarne le proprietà e lo stile, applicare filtri avanzati. Possiamo anche creare nuovi livelli di riempimento (applicando lo sfondo a tinta unita, sfumatura o pattern), nuovi livelli di regolazione (impostando valori particolari per la luminosità, il contrasto, i colori, la tonalità, la saturazione ed altri utili impostazioni). Attraverso questo menu possiamo inoltre raggruppare in un unico livello più livelli che attualmente sono separati, separarne uno per formarne diversi, nasconderne alcuni. Nascondere un livello è utile ad esempio se abbiamo la necessità di visualizzare determinate parti dell’immagine o valutare se è necessario mantenere quello strato nel risultato totale.

La finestra agganciabile fa visualizzare invece i livelli presenti nel documento, dando per ognuno una piccola anteprima degli elementi nel layer.

Per effettuare delle modifiche in un livello bisogna necessariamente cliccare sopra la sua voce in questa finestra. Utilizzando le icone raggruppate dal rettangolo in rosso nella figura, è possibile bloccare alcuni elementi dei livelli impedendone ad esempio una modifica accidentale mentre si lavora su altri oggetti. E’ possibile bloccare l’intero livello, i pixel trasparenti, tutti i pixel del livello e la sua posizione nel quadro di lavoro.

Il piccolo occhio alla sinistra di ogni livello permette, se ci si clicca sopra, di nascondere il livello per visualizzare meglio tutto il resto dell’immagine. L’occhio non presente indica che il livello è nascosto. Per renderlo nuovamente visibile basta cliccare una volta sullo stesso quadratino.

I pulsanti evidenziati in verde permettono infine rapidamente di collegare due livelli, di cambiare lo stile, di aggiungere una maschera ad un livello (ad esempio per rendere visibile una particolare forma su uno sfondo colorato), di creare un livello di riempimento o un gruppo di livelli.

Gli strumenti di selezione, analisi e 3D

Attraverso questi menu è possibile velocizzare molto i nostri lavori e sfruttare le opzioni di configurazione avanzata per realizzare modelli e creazioni professionali. Possiamo utilizzare il primo menu per effettuare selezioni di diversi tipi, di tutti gli oggetti presenti nell’immagine o di alcuni livelli. Allo stesso modo possiamo selezionare gli elementi complementari a quelli precedentemente selezionati, deselezionare gli oggetti o migliorare con precisione i bordi di una selezione che abbiamo effettuato in modo non abbastanza preciso.

Il menu analisi ci aiuta invece a rendere visibili gli strumenti di misurazione per controllare meglio il progredire delle nostre azioni durante la realizzazione del progetto.

Possiamo impostare una scala di misurazione personale, selezionare le coordinate, utilizzare lo strumento righello (che aggiunge delle utili barre in alto e a sinistra con l’unità di misura stabilita nelle opzioni del software) e lo strumento conteggio (che si aggiunge nella barra degli strumenti e consente di assegnare dei numeri ad alcuni particolari all’interno dell’immagine per evidenziare ad esempio qualcosa di cui ci dobbiamo ricordare, come nell’esempio seguente).

Attraverso il menu 3D è possibile sfruttare tutti gli strumenti di modellazione tridimensionale messi a disposizione dal programma, creando livelli in tre dimensioni, modificando le impostazioni di rendering, lavorando sulle superfici e rasterizzando i livelli.

I filtri

Utilizzando il menu filtri possiamo sbizzarrirci ad assegnare degli effetti artistici molto originali alle immagini.

Possiamo aggiungere un disturbo all’immagine, esplorare i filtri attraverso la comoda galleria o utilizzarne uno dalle voci del menu. Possiamo scatenare la nostra fantasia tra luci colorate, effetti neon, acquerelli, pennelli di vario genere, effetti di distorsione, onde, sfere, increspature e spirali, mosaici, nuvole, riflessi, sfocature, vetri colorati, ombre e bagliori.

Ecco alcuni esempi di ciò che possiamo realizzare con i filtri, applicati alla nostra solita immagine di esempio. Nell’ordine numerico vediamo un affresco, effetto grana pellicola, bagliore diffuso, effetto pennellate, involucro di plastica, luce al neon, matita colorata, effetto patchwork.

Le opzioni di visualizzazione e le finestre

Il menu visualizza contiene al suo interno parecchie voci per effettuare zoom a diversi livelli, impostare e provare i colori, regolare e correggere le proporzioni del pixel, adattare l’immagine allo schermo, riportare l’immagine alle dimensioni originali (pixel reali), provare le dimensioni per la stampa, utilizzare i righe o effetti calamita.

Attraverso il menu finestra è invece possibile attivare la visualizzazione di alcuni ulteriori pannelli agganciabili. Possiamo scegliere una configurazione di base tra quelle già esistenti e messe a disposizione dal programma che consentono di personalizzare al massimo l’area di lavoro in base alle nostre esigenze. Ad esempio è possibile attivare con un solo click tutti i pannelli che riguardano la gestione di strumenti per il web, oppure quelli per la pittura, per i video o per le animazioni.

Tra le finestre a disposizione degli utenti, segnaliamo quella riguardante la gestione del carattere dei testi presenti nel quadro di lavoro, la finestra delle note, che permette di aggiungere brevi appunti, ed il pannello delle animazioni (che vedete qui in basso) che permette di lavorare su diversi fotogrammi per la realizzazione di un file multimediale o in formato flash.

Degno di nota è senza dubbio il pannello storia, che mostra le azioni effettuate dall’utente, descrivendole una per una, in modo da dare un quadro generale di tutte le modifiche apportate al progetto e permettere così di tornare ad uno stato precedente del lavoro senza alcuna fatica.

Utilissima poi la finestra delle regolazioni di colore, che permette, in un unico pannello, di avere a portata di mano le opzioni per il bilanciamento del colore e per l’impostazioni del tono, delle ombre e della luminosità.

Le maschere di livello

Gli strumenti messi a disposizione da Photoshop permettono di evitare una qualsiasi modifica indesiderata dell’immagine originale. Possiamo praticamente creare di tutto senza apportare il minimo cambiamento ai livelli esistenti. Anche le maschere di livello utilizzano questo principio poiché consentono con pochi passaggi di applicare degli effetti spettacolari senza il minimo sforzo.

La parola "maschera" definisce un qualcosa il cui scopo è quello di nascondere o schermare il volto di chi la indossa lasciando, tuttavia, intravedere parte di ciò che vi si cela. Allo stesso modo le maschere di livello di Photoshop nascondono un livello sottostante lasciandone intravedere dei particolari mediante dei "buchi virtuali".

Un interessante effetto artistico che si può ottenere con l’utilizzo delle maschere di livello è quello di creare due livelli della stessa immagine (uno a colori e l’altro in scala di grigi) e applicare una maschera sul secondo livello. In questo modo si può poi cancellare con lo strumento pennello una parte del livello in bianco e nero per scoprire dei particolari a colori dell’immagine sottostante, che quindi verranno messi in risalto.

Ad esempio proviamo a fare una modifica di questo tipo. Apriamo la nostra immagine a colori e duplichiamo il livello di sfondo. Con il livello copia attivo premiamo la combinazione di tasti CTRL+SHIFT+U per togliere la saturazione. Il livello di copia diventerà in bianco e nero.

Sempre con lo stesso livello selezionato, creiamo adesso una maschera di livello, cliccando sul pulsante indicato in figura

Comparirà un quadrato accanto alla miniatura del livello di copia. Se il colore non è impostato a bianco, clicchiamo sul quadrato e selezioniamo dalle impostazioni proprio il colore bianco.

A questo punto clicchiamo sul pulsante dello strumento pennello e passiamo il mouse sugli elementi dell’immagine che vogliamo evidenziare. Il risultato nella nostra immagine di esempio è il seguente.

I pennelli

Lo strumento pennello è una delle funzioni più versatili del programma, perché può essere utilizzata in un gran numero di occasioni e presenta una grandissima flessibilità. Ne troviamo già di diverse forme tra i predefiniti presenti nella barra delle opzioni dello strumento, per ognuno di essi sarà inoltre possibile definire la dimensione, il colore e l’opacità.

L’utilizzo dei pennelli, può essere molto utile per semplificare il nostro lavoro se abbiamo la necessità di ripetere più volte lo stesso elemento nel disegno. Applicare un pennello erba, ad esempio, ci permette di disegnare un prato verde (anche con sfumature diverse, impostando colore di sfondo e colore di primo piano differenti) in pochissimo tempo, semplicemente cliccando frequentemente e in sequenza sul quadro di disegno.

Piuttosto interessante la possibilità di creare pennelli dalle forme personalizzate; tornando all’esempio qui sopra possiamo salvare l’intera immagine come pennello per poi riutilizzarla in futuri lavori.

Riduciamo le dimensioni dell’immagine per evitare che il nostro pennello sia troppo grande per un suo successivo utilizzo. A questo punto, quando siamo pronti per salvare la nostra forma personalizzata, premiamo la combinazione di tasti CTRL+SHIFT+U per togliere la saturazione (i pennelli sono solo in scala di grigi) e clicchiamo sulla voce definisci pennello predefinito nel menu modifica. Scegliamo un nome per il nuovo oggetto e confermiamo la scelta. A questo punto la nostra nuova forma sarà presente nella lista dei pennelli e potremo utilizzarla quando ne abbiamo la necessità.

Ricordiamo comunque che su internet si trovano numerosi pennelli di tantissime forme diverse e nella maggior parte dei casi sono anche gratuiti. Basterà scaricarli e installarli dentro la finestra di Photoshop per averli subito a disposizione.

Il timbro clone

Lo strumento timbro clone permette di copiare un particolare di un’immagine all’interno della stessa immagine oppure tra diversi livelli dello stesso documento.

Per utilizzare questo strumento basta premere il tasto ALT e contemporaneamente cliccare col tasto sinistro del mouse sul punto iniziale a partire dal quale si vuole copiare l’area dell’immagine.

Poi bisogna spostarsi sul punto in cui si vuole disegnare il dettaglio clonato e, dopo aver selezionato lo strumento pennello, è sufficiente cliccare e trascinare il mouse nel punto in cui vogliamo incollare l’elemento o l’oggetto copiato.

Per esempio abbiamo provato a copiare da un paesaggio alcuni alberi, per aumentarne il numero in una copia dell’immagine. Ecco il risultato:

Con lo strumento timbro clone è possibile copiare parti di immagini anche in documenti diversi, che apriremo nella stessa finestra di Photoshop.

Se il risultato non ci soddisfa e vogliamo selezionare un’altra area da copiare, basta spostarsi nuovamente nel punto dell’immagine dal quale si vuole clonare l’area e, tenendo premuto il tasto ALT, cliccare di nuovo sul punto desiderato.

Il pennello che useremo per dipingere l’area clonata potrà naturalmente essere impostato con tutte le opzioni che vogliamo, specificando quindi le dimensioni e la forma.

Le opzioni di salvataggio

Photoshop consente di salvare i nostri lavori in tantissimi formati, molti dei quali, se non siamo dei grafici professionisti, sicuramente ci saranno sconosciuti. In particolare le immagini possono essere salvate nei comodi formati .png e .tiff, nel formato dati di Photoshop .psd, nel formato dati .raw, in gif, jpg, psb, in pdf e in tante altre tipologie.

Nella finestra di dialogo salva con nome è possibile, oltre alla scelta del formato nel quale salvare il lavoro, anche impostare diverse opzioni. In alcuni casi (ma questo dipende dal formato dell’immagine su cui stiamo lavorando) possiamo decidere di salvare i livelli presenti nel nostro lavoro, i canali alfa, le note e le tinte piatte. Possiamo inoltre decidere se usare delle impostazioni di prova per il colore o se scegliere il profilo cromatico predefinito.

Si può addirittura specificare se il file deve essere salvato con estensione scritta in minuscolo o in maiuscolo o se salvare l’immagine come una copia.

Possiamo anche salvare un documento in formato pdf. In questo caso la procedura è leggermente diversa. Dal menu file scegliamo sempre la voce salva con nome. Nel menu a tendina in cui dobbiamo specificare il formato scegliamo Photoshop PDF.

Dopo aver cliccato su salva una finestra di dialogo ci avviserà del fatto che ciò che abbiamo impostato nelle opzioni di configurazione per i file pdf, tra le impostazioni del programma, potrebbe avere la precedenza sulle impostazioni della finestra salva con nome. Confermiamo cliccando su ok.

Si aprirà un’altra finestra all’interno della quale avremo la possibilità di specificare nel dettaglio ulteriori impostazioni sulla compressione e sulla qualità dell’immagine nel file pdf, sul colore di output e su un’eventuale protezione al documento mediante password (in questo caso il documento creato potrà essere visualizzato solo da chi conosce la password da noi impostata).

Scegliamo le opzioni secondo le nostre necessità e proseguiamo cliccando su salva pdf.

I plugin

Particolarmente interessante la possibilità di espandere le funzionalità del programma mediante deicomponenti aggiuntivi (plugin); i plugin, come i pennelli, possono essere scaricati da internet direttamente da sito di Adobe oppure dalle pagine web di softwarehouse operanti nella grafica o di semplici appassionati.

Gli utilizzi che un plugin può aggiungere all’interno di Photoshop sono davvero molto diversi. Già al momento dell’installazione del programma vengono forniti diversi componenti aggiuntivi che si installano automaticamente all’interno della cartella a loro dedicata dentro il percorso di installazione del software.

Questi plugin aggiungono delle importanti funzionalità per importare ed esportare documenti o per aggiungere filtri ed effetti speciali alle immagini. Sulla rete se ne trovano comunque tantissimi e molti sono anche rilasciati in forma del tutto gratuita. Solitamente i plugin aggiungono delle impostazioni grafiche ed artistiche originali al programma, dandoci la possibilità di applicare filtri particolarmente utili con effetti di trasparenza, per la modifica dei colori dell’immagine, per la produzione di effetti artistici professionali o che danno l’impressione che l’immagine sia stata realizzata con una tecnica artistica particolare.

Numerosi sono i plugin che si occupano di gestire i filmati e la loro integrazione all’interno del programma, gestione che, attraverso gli strumenti offerti di default da Photoshop risulta piuttosto difficoltosa.

Negli ultimi tempi hanno avuto larga diffusione molti plugin ispirati alla modern art, in grado di trasformare con pochi clic una banale immagine in un capolavoro d’arte contemporanea.

Normalmente ogni plugin ha delle istruzioni di installazione da seguire per aggiungere correttamente il componente al programma. Nella maggior parte dei casi per installare un plugin basta trascinare il suo file all’interno della cartella plugin che si trova nel percorso

C -> Programmi -> Adobe -> Adobe Photoshop CS4 -> Plug-ins

Immediatamente, al successivo riavvio del programma, comparirà una nuova voce di menu che varia in base alla funzione del plugin che si è installato. Se ad esempio, si tratta di un componente che aggiunge dei filtri e degli effetti particolari troveremo la voce all’interno del menu filtro, qualora invece non dovessimo trovare il plugin all’interno di nessun menu esso sarà, molto probabilmente, sotto la voce altro del menu filtro.

Per visualizzare le informazioni di base sui plugin installati possiamo spostarci nel menu aiuto e scegliere la voce info sui plugin, cliccando successivamente sul plugin di cui vogliamo avere ulteriori informazioni in merito alla versione installata, alla licenza ed al produttore.

Importare un’immagine da una periferica esterna

Photoshop gestisce in modo perfetto l’acquisizione delle immagini anche da periferiche esterne come scanner e fotocamere digitali. Vediamo come fare ad importare un nostro documento all’interno della finestra di Photoshop.

Nel primo caso, se vogliamo acquisire l’immagine dallo scanner, basta spostarsi nel menu file, scegliere il sottomenu importa e in seguito selezionare la voce del nome del nostro scanner.

Il menu di personalizzazione delle acquisizioni del nostro scanner ci chiederà come vogliamo proseguire. Basterà indicare alla periferica di acquisire l’immagine o di visualizzarne un’anteprima in modo da poter effettuare delle modifiche prima della scansione. Al momento dell’acquisizione Photoshop riconoscerà il documento digitalizzato e lo importerà automaticamente all’interno della finestra del programma.

Per importare le immagini da una fotocamera colleghiamo il dispositivo e spostiamoci nel menu fileimporta. Scegliamo l’ultima voce dell’elenco, supporto WIA. Si aprirà una finestra di dialogo.

Clicchiamo sul pulsante sfoglia e selezioniamo una cartella all’interno della quale andare a salvare le immagini importate dalla fotocamera. Confermiamo con un clic su ok e subito dopo clicchiamo sul pulsante inizio. Nella finestra successiva selezioniamo la nostra fotocamera e facciamo clic su ok. Scegliamo le immagini da copiare selezionandole e confermiamo cliccando su copia immagini.

A questo punto inizierà il processo automatico di acquisizione al termine del quale le foto verranno aperte ognuna in una diversa scheda all’interno della finestra del programma.

Grafica per il web

Photoshop, in integrazione con altri strumenti di Adobe (come Dreamweaver, Flash o Bridge) può diventare un utile alleato per la realizzazione di siti web professionali, almeno per quanto riguarda la progettazione dell’interfaccia grafica. Grazie a questo software, infatti, potremo creare tutti gli elementi grafici di cui necessità un sito web di successo, elementi che dovranno poi essere sapientemente ricomposti all’interno del codice HTML delle pagine web.

In diversi tutorial presenti su questo sito potete trovare indicazioni pratiche su come creare scritte originali per realizzare un logo d’impatto, un banner pubblicitario dal look accattivante o dei semplici bottoni per i vostri menu di navigazione. Insomma, grazie a Photoshop potrete creare interi templates o singoli elementi per il webdesign sfruttando semplicemente la vostra fantasia ed abilità grafica.

Creare gallerie di immagini per il web

Tra le utilità specificamente pensate per il Web segnaliamo la possibilità di creare automaticamente delle gallerie fotografiche per il web senza dover immettere neppure una riga di codice HTML. Per farlo bisogna innanzitutto riunire in un’unica cartella tutte le fotografie che desideriamo pubblicare e poi, aperto il programma, occorre scegliere dal menu File la voce Automatizza – Galleria di foto per il Web. Si aprirà una finestra di dialogo contenente tutte le impostazioni per poter personalizzare la nostra galleria:

  • la voce Stili, ad esempio, permette di scegliere e impostare il layout di quella che sarà la pagina web finale;
  • il campo e-mail permette di inserire il nostro indirizzo di posta elettronica;
  • le voci Scegli e Destinazione ci consentono di impostare rispettivamente la cartella che contiene le nostre immagini sorgente e la cartella che dovrà contenere le stesse immagini ottimizzate per essere messe online;
  • il campo Banner ci offre la possibilità di dare un nome alla galleria, di specificare informazioni sull’autore e, ancora, di scegliere il font per il testo.;

Una volta configurate tutte le opzioni clicchiamo sul pulsante OK e aspettiamo che Photoshop svolga tutto il lavoro al posto nostro. A questo punto non ci resta che pubblicare la cartella sul nostro spazio web.

Creare mappe d’immagine

In tema di utilità per il webdesign è opportuno segnalare, infine, l’utilissimo strumento sezioni grazie al quale potremo suddividere un’immagine in tante immagini più piccole ed esportare poi il risultato in HTML sotto forma di mappa d’immagine.

Salva per il web

Una volta elaborata un’immagine destinata all’utilizzo sul web è possibile esportarne una versione compressa molto leggera utilizzando il comando Salva per il web presente nel menu file.

La finestra di tale strumento si presenta di default con due schermate di anteprima, a sinistra l’originale e a destra la versione ottimizzata, in modo da vedere in tempo reale le modifiche apportate dalla compressione.

In questa schermata sono presenti numerosi comandi da utilizzare per alleggerire notevolmente le dimensioni, nel caso delle jpg agendo sulla qualità dell’immagine, mentre per gif agendo sul metodo colori in uso, dithering e trasparenza.

Fotoritocco: rimuovere gli occhi rossi

Se ci piace dedicarci alla fotografia, una delle principali modifiche che con molta probabilità ci troveremo ad effettuare è la correzione degli occhi rossi. Questo fenomeno avviene nel momento in cui quando scattiamo la foto le condizioni di luce sono scarse ed il soggetto da fotografare si trova troppo vicino alla macchina fotografica.

Photoshop mette a disposizione un utilissimo strumento per la rimozione degli occhi rossi che agisce in modo molto semplice e veloce, garantendo nella maggior parte dei casi un ottimo risultato con un clic, senza ulteriori correzioni da effettuare in seguito manualmente.

Apriamo la nostra immagine all’interno della finestra di Photoshop

Clicchiamo col tasto destro del mouse sullo strumento pennello correttivo al volo e selezioniamo successivamente la voce strumento occhi rossi, l’ultima dell’elenco.

A questo punto spostiamoci nell’immagine e facciamo un clic all’interno dell’area rossa dell’occhio che vogliamo annerire. Ecco il risultato

Se il risultato non è soddisfacente è consigliabile modificare due impostazioni prima di ripetere l’operazione mediante la barra delle opzioni dello strumento in alto.

Possiamo scegliere una nuova dimensione della pupilla (cercando così di far annerire allo strumento un’area più ampia o più piccola dell’occhio) e specificare in termini percentuali quanto scurire l’area rossa.

I tasti di scelta rapida per gli strumenti

Concludiamo questa guida con un elenco delle combinazioni di tasti da utilizzare per avviare gli strumenti fondamentali in pochissimo tempo senza perdersi tra i menu del software alla ricerca della corretta funzionalità.

Le combinazioni si riferiscono alle versioni del programma su sistemi operativi Windows e Mac.

  • Sposta: MAIUSC+V
  • Selezione rettangolare: MAIUSC+M
  • Lazo: MAIUSC+L
  • Bacchetta magica: MAIUSC+W
  • Taglierina: MAIUSC+C
  • Contagocce: MAIUSC+I
  • Pennello correttivo al volo: MAIUSC+J
  • Pennello: MAIUSC+B
  • Timbro clone: MAIUSC+S
  • Pennello storia: MAIUSC+Y
  • Gomma: MAIUSC+E
  • Sfumatura: MAIUSC+G
  • Scherma: MAIUSC+O
  • Penna: MAIUSC+P
  • Testo orizzontale: MAIUSC+T
  • Selezione tracciato: MAIUSC+A
  • Rettangolo: MAIUSC+U
  • Rotazione 3D: MAIUSC+K
  • Moto circolare 3D: MAIUSC+N
  • Mano: MAIUSC+H
  • Zoom: MAIUSC+Z
Pubblicitร 

Leggi anche...

I migliori 8 siti web per ridimensionare, ritagliare e ruotare immagini online

Chi non ha mai avuto la necessità di modificare...

Trovare foto e immagini senza copyright e gratis

Hai creato un sito web ed hai bisogno di...

Creare infografiche online: i migliori 6 tool gratuiti

Avete bisogno di comunicare, in modo facile e veloce,...

Scontornare foto online: 9 servizi gratuiti per rimuovere lo sfondo di un’immagine

Hai una fotografia di cui vorresti eliminare lo sfondo...

Trovare font da immagine: i 5 migliori font detector online

Guardando un logo o un'immagine pubblicitaria vi siete mai...
Pubblicitร