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Pubblicità online: un giro d’affari da 48 miliardi in Eruopa

Nel corso dell’Interact 2018, ultima edizione della conferenza annuale di IAB Europe tenutasi questa volta a Milano, si è parlato naturalmente di GDPR, ma non è mancata l’occasione per commentare l’incessante crescita del mercato pubblicitario online nel Vecchio Continente, dove il giro d’affari di questo settore è stato pari a ben 48 milairdi di euro nel 2017.

Si tratta di un dato generato in particolare dall’azione delle grandi compagnie High Tech. Durante la manifestazione si è fatto più volte riferimento al fatto che sono ormai queste ultime, Google, Facebook e Amazon in primis, a pilotare non soltanto l’andamento del comparto pubblicitario, ma anche i gusti e le preferenze dei consumatori.

Ragionando su questo fenomeno, gli operatori di settori sembrerebbero essere concordi sul fatto che i legislatori europei (e non solo) si sarebbero mossi troppo tardi per arginare i monopoli e le posizioni dominanti: ormai gli utenti sono abituati ad utilizzare i servizi offerti dalle Big Company e difficilmente sarebbero disposti a rinunciarvi.

A trainare la crescita del settore sarebbero in particolare il video advertising, il social advertising e mobile display, mente nel complesso l’incremento registrato nel corso dell’anno passato sarebbe stato pari al 13.2% rispetto al 2016. Sostanzialmente durante l’ultimo quinquennio gli investimenti pubblicitari online sarebbero più che raddoppiati.

Considerando il comparto nel suo complesso, quindi includendo anche i media tradizionali il cui market share sarebbe in continua flessione, si potrebbe parlare di un giro d’affari pari ad oltre 117 miliardi di euro. L’Italia sarebbe attualmente al quinto posto in termini di spesa (con un +12.3%) dopo Regno Unito, Germania, Francia e Russia.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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